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Morì cadendo in un dirupo a 7 anni. Comune condannato: “Ma non riusciamo a pagare”

Amos Guzzini morì nel 1997 ad Offagna – Marche – dopo essere caduto in un dirupo non segnalato. Il comune è stato condannato a risarcire la famiglia con 2,2 milioni di euro, ma i soldi delle casse pubbliche non bastano e si rischia il dissesto. Per questo il sindaco si è dimesso: “Ci pensi un commissario del governo”.
A cura di Davide Falcioni
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Dopo la sentenza con cui il comune di Offagna è stato condannato a corrispondere un risarcimento di 2,2 milioni di euro ai familiari di un bambino di 7 anni, Amos Guzzini, morto nel 1997 per una caduta in un dirupo non segnalato, il sindaco della cittadina marchigiana ha deciso di dare le dimissioni. La cifra da pagare è infatti troppo alta per le povere casse del suo comune: "Questa mia decisione – spiega Stefano Gatto, l'ormai ex primo cittadino – è conseguenza della sentenza del tribunale civile, che ci obbliga al risarcimento di 2.180.000 euro. In questi mesi mi sono adoperato per tentare di risolvere questo problema ma non ci sono riuscito. Quindi, tenendo conto delle normative e delle leggi vigenti, ritengo che la strada migliore per il comune di Offagna sia quella di avvalersi di un commissario prefettizio in quanto autorità di Governo al di sopra delle parti”. In una nota il sindaco, che ha comunicato le sue dimissioni a inizio febbraio, ha spiegato: "Per quanto riguarda i 258mila euro che il Comune ha ricevuto dall’assicurazione, do mandato agli uffici di verificare se procedere o meno al pagamento, sentendo anche il parere dei revisori dei conti. La mia decisione è di dare le dimissioni prima di prendere decisioni importanti, in modo da permettere al commissario prefettizio di trovare una soluzione senza vincoli già decisi. Ringrazio tutti coloro che, in questi anni, hanno collaborato con me, soprattutto in questi ultimi tempi”.

L'operazione fatta dell'ex sindaco Gatto negli ultimi mesi è stata quella di cercare un compromesso con i genitori del piccolo Amos, chiedendo che si accontentassero di una cifra minore perché l'emissione dei 2,2 milioni di euro avrebbe mandato in dissesto le casse del comune. Da parte di Sandro Guzzini, padre del bambino, però c'è stato un netto no. Intervistato dal Corriere l'uomo ha ricordato che da anni tutte le amministrazioni comunali fanno "la guerra" alla sua famiglia: "Quelli di oggi un po’ meno. Ma il sindaco e gli assessori di allora… Ci hanno messo il paese contro, hanno mandato della gente a dire in aula che mia moglie non era una buona madre. La colpa è vostra dicevano. Devono pagare, fino all’ultimo euro".

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