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Moody’s: “Nel 2014 l’Italia tornerà a crescere”

Il parere dell’agenzia di rating contraddice quello di Confcommercio, che ieri ha detto: “Il 2014 non sarà l’anno della ripresa, anche per effetto di una legge di stabilità che se non verrà corretta in Parlamento, lascerà di fatto irrisolti i problemi strutturali della nostra economia”.
A cura di D. F.
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L'agenzia di rating Moody's è convinta che l'Italia tornerà a crescere a partire dal 2014, grazie a una situazione "meno incerta" a livello globale. La società vede per il nostro paese un Pil 2013 fra -2 e -1% (tre mesi fa era fra -2,5% e -1,5%) e fra zero e +1% nel 2014 (era -0,5% e +0,5%). Come è evidente le stime sono approssimative e confliggono con le opinioni di Confcommercio, il cui presidente ieri ha avvisato: “Il 2014 non sarà l'anno della ripresa, anche per effetto di una legge di stabilità che se non verrà corretta in Parlamento, lascerà di fatto irrisolti i problemi strutturali della nostra economia, e soprattutto non avvierà quella stagione di riforme che auspichiamo da tempo”. Anche i dati forniti dall'Istat sembrano confutare il parere degli esperti dell'agenzia di rating. Nel 2012, infatti, persone in povertà assoluta erano 4 milioni e 814 mila, cioè l'8 per cento della popolazione, il valore più alto registrato dal 2005, anno della prima rilevazione della povertà assoluta. Il dato si riferisce in particolar modo alle famiglie con figli a carico. Sempre secondo l'istituto di statistica la povertà assoluta riguarda un milione e 58 mila minori. Nel 2011, i bambini in queste condizioni erano 723 mila. Tra i poveri assoluti anche gli anziani, passati da 707 mila nel 2011 a 728 mila nel 2012. I questo quadro diventa sempre più difficile persino far fronte alle necessità primarie, come procurarsi il cibo. Nel 2013 sarebbero 4.068.250 i poveri che sono stati addirittura costretti a chiedere aiuto alimentare, con un aumento del 10 per cento sullo scorso anno e del 47 per cento rispetto al 2010. La povertà non risparmia nessuna regione italiana, neppure le più ricche. In Lombardia, ad esempio, 38mila bambini sono stati costretti a chiedere aiuto alimentare agli operatori sociali.

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