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Monti è “pronto a fare il premier”. Berlusconi: “Sarebbe immorale”

Dopo l’annuncio del presidente del consiglio uscente, che si è detto disponibile a scendere in campo ma a certe condizioni, Berlusconi ha replicato: “Sarebbe immorale”. Ma le stoccate arrivano da ambo le parti.
A cura di Biagio Chiariello
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17.00 – Berlusconi contro Monti: "Invertire la sua rotta o sarà il disastro" – «Continuando con lui si va al disastro, bisogna invertire la rotta, partire da una diminuzione delle imposte, da una riduzione dell'Imu». Lo ha detto Silvio Berlusconi, intervenendo a TgCom24 su una domanda a proposito dell'Agenda Monti.

11.10 – Schifani: "Fuori luogo gli attacchi di Monti contro Berlusconi" – Il Presidente del Senato punta il dito contro la «conferenza politica» tenuta ieri dal premier uscente, nella conferenza stampa di fine anno. Quello di Mario Monti «non credo sia stato un appuntamento istituzionale» dice Schifani. «È strana una conferenza stampa di un premier che attacca l'ex premier». ha aggiunto parlando a margine della visita in Afghanistan, sottolineando come gli attacchi di ieri sono apparsi fuori luogo e auspicando, come già fatto davanti alle alte cariche istituzionali, che il confronto torni pacato.

Il rebus, ormai, sembra essersi risolto. Mario Monti, nell'attesa conferenza stampa di fine anno, annuncia che non si candiderà alle prossime elezioni politiche, «sono già senatore a vita», ma resta disponibile «con chi lo sostiene» per la premiership, a realizzare un'agenda programmatica ("Cambiare l'Italia, riformare l'Europa, agenda per un impegno comune". E' lo slogan col quale il Prof punta ad aggregare quelli che ha definito i "cespugli riformisti" presenti nei principali schieramenti politici). Insomma, il premier non vuole schierarsi con nessuno, ma resta comunque in campo, anche perché se «una o più forze politiche manifestassero il proposito di candidarmi a presidente del Consiglio valuterei la cosa». Non ci saranno, però, simboli con il suo nome come trapelato nei giorni scorsi: «Non ho simpatia per i partiti personali e non intendo dare il mio nome per utilizzi personali». E sarà forse la coerenza programmatica o l'intenzione di proseguire su un percorso già avviato, ma il fascino per Monti fa proseliti sia nello schieramento del Pd che in quello del Pdl. Tra i democratici Piero Ichino si dice «pronto a lavorare in Lombardia per una lista Monti», mentre nel centrodestra è l'ex ministro Franco Frattini a marciare verso la coalizione montiana: «Lascio il Pdl, ma non voterò mai contro Berlusconi».

Ecco, Berlusconi. Il presidente del Consiglio uscente ha usato toni durissimi nei confronti dell’ex premier, Silvio Berlusconi: «Per lui ho gratitudine e sbigottimento. Ieri ha detto che il bilancio del Governo è  un disastro, pochi giorni prima aveva avuto parole lusinghiere. Prima ancora mi propose di essere il leader dei moderati. Queste non possono essere le basi per accettare la leadership dei moderati».
E da parte sua, il Cavaliere ha proseguito la campagna elettorale d'attacco, che va ormai avanti da giorni tra radio e tv (ieri, l'ultima puntata all'Arena di Giletti, con tanto di polemica col conduttore): Silvio Berlusconi definisce "immorale" una candidatura di Mario Monti. Lo ha detto, in conferenza stampa a palazzo Grazioli, usando lo stesso aggettivo che era stato usato da Massimo D'Alema guardando all'ipotesi di un Professore in campo contro il Pd. «Per chi è stato onorato di ricevere l'onorificenza di senatore a vita, dopo il tempo del governo dei tecnici che gli è servito anche da palcoscenico, utilizzare questa carica sopra le parti per essere invece protagonista del contrasto elettorale credo che sarebbe immorale», ha ribadito.

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