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Modena, agente si fidanza con pornostar e gli tagliano lo stipendio, lui: “Non lo sapevo”

La ragazza di recava nel suo paese di origine per girare porno all’insaputa dell’uomo. Quando la vicenda è venuta a galla, però, per l’agente è scattato il procedimento disciplinare. Lui ha fatto ricorso la Tar spiegando di aver troncato immediatamente il rapporto dopo averlo scoperto e i giudici gli hanno dato ragione ordinando alla Questura di annullare la sanzione.
A cura di Antonio Palma
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Un semplice fidanzamento con conseguente convivenza con una giovane e bella ragazza straniera, questo è stato sufficiente per mettere nei guai al lavoro un agente della polizia di stato che a causa del suo rapporto sentimentale si è ritrovato improvvisamente con uno stipendio decurtato per ordine dei suoi superiori. Il problema infatti è che la ragazza si è rivelata essere una pornostar nel suo paese di origine, una scoperta che non è piaciuta ai superiori dell'agente che hanno fatto scattare per lui una severa sanzione. È accaduto a Modena, dove prendendo alla lettera un vecchio decreto legge che dichiara incompatibili i “cattivi costumi” della convivente/moglie di un agente con la sua attività, il Questore della città  ha deciso di sanzionare il poliziotto decurtandogli il 10 per cento dello stipendio.

Contro la decisione l'agente ha fatto ricorso e la vicenda è finita così ora nelle aule giudiziarie dove infine sono state accolte le giustificazioni del poliziotto e ripristinato il suo stipendio. La vicenda infatti risale al 2014 quando l'uomo ha iniziato una relazione sentimentale con una ragazza straniera conosciuta in un bar emiliano dove lavorava come barista. Dopo qualche mese sono andati anche a convivere ma nel 2015, all'insaputa dell’agente, la donna ha deciso di partecipare a due film porno come attrice recandosi appositamente e con una scusa nel suo Paese, la Repubblica Ceca.

Quando la vicenda è venuta a galla, purtroppo però per l'agente è scattato il procedimento disciplinare della Questura. Il poliziotto si era giustificato spiegando di non saperne nulla di quel lavoro e che anzi appena scoperto l’ha lasciata e ha persino cambiato abitazione troncando ogni rapporto con lei. Questo non è bastato a fermare la sanzione. Così è arrivato il ricorso al Tar di Bologna che infine gli ha dato ragione e ha ordinato alla Questura di annullare la sanzione.

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