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Modella 14enne sfila per 12 ore consecutive e muore: “È stata avvelenata”

La 14enne Vlada Dzyuba non sarebbe morta per il troppo lavoro dopo interminabili ore di sfilata ma sarebbe deceduta per un veleno ritrovato nel suo sangue. Gli inquirenti sospettano possa essere stata avvelenata da una rivale ma non sono escluse altre ipotesi come il morso di un insetto.
A cura di Antonio Palma
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Era crollata durante una sfilata massacrante a Shanghai che l'aveva vista impegnata per ben dodici ore di seguito, per questo la sua tragica morte a soli 14 anni, avvenuta nell'ottobre scorso, aveva fatto il giro del mondo creando numerose polemiche sullo sfruttamento di giovanissime ragazzine in passerella. Ora però  i risultati sull'autopsia eseguita sul corpo della giovane modella russa Vlada Dzyuba stanno raccontando una storia molto ben diversa da quella che si era immaginata, trasformando il decesso in un vero e proprio giallo. Secondo gli esami post mortem, infatti, la 14enne non sarebbe morta per la troppa fatica accumulata in ore di lavoro ma sarebbe stata avvelenata.

Nel corpo della teenager i medici legali avrebbero rivelato tracce di un misterioso "veleno biologico" tanto da far ipotizzare agli investigatori la possibilità che la modella sia stata uccisa da una rivale. Ovviamente al momento si tratta solo di una ipotesi visto che le possibili cause di avvelenamento sono tante. "Può essere che un insetto velenoso abbia morso la ragazza, oppure che abbia mangiato qualcosa di letale o anche che sia  stata deliberatamente avvelenata", hanno dichiarato gli inquirenti ai media russi.

Per avere maggiori certezze ora saranno eseguiti altri test per accertare quale sia l'esatto veleno organico che ha ucciso Vlada Dzyuba. Dopo la morte si era ipotizzata anche una presunta meningite cronica cui si era aggiunto un esaurimento fisico. Ma già a poche ore dal decesso l'ospedale cinese in cui era stata ricoverata aveva segnalato l'avvelenamento del sangue "con diversi organi danneggiati, disfunzione epatica e insufficienza renale". Per questo erano partite le indagini sia in Cina che in Russia  mentre l'opinione pubblica si interrogava sulle condizioni di lavoro delle giovani modelle in Cina, spesso costrette ad accettare lavori massacranti con paghe da sfruttamento.

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