Minniti: “Ora è possibile che i terroristi dell’Isis arrivino sui barconi”
Il ministro dell’Interno, Marco Minniti, non esclude che i terroristi dello stato islamico possano arrivare in Italia e in Europa attraverso la rotta dei migranti del Mediterraneo. In un’intervista rilasciata al Tg1 a margine del G7 dell'Interno di Ischia, il ministro dell’Interno ha parlato di cosa potrebbe cambiare dopo la caduta di Raqqa, roccaforte dell’Isis in Siria: “Prima era difficile che lo stato islamico potesse mandare una cellula terroristica magari con i barconi, la cellula terroristica non la si mette a rischio sui barconi. Dal momento in cui c’è una fuga individuale è lecito pensare che possano anche utilizzare la rotta dei migranti”.
Minniti sostiene quindi che è lecito pensare all’utilizzo della rotta dei migranti da parte dei militanti dello stato islamico e spiega che “per questo è importante il lavoro fatto in questi mesi e che continueremo a fare sulla protezione della sicurezza del confine della Libia”, riferendosi anche agli accordi con il governo libico.
Minniti ha parlato dei foreign fighters: “L’Italia ha un numero molto più piccolo di foreign fighters rispetto ad altri paesi”. Ma la liberazione di Raqqa, secondo il ministro dell’Interno, può essere fondamentale per avere nuove informazioni: “Nel momento in cui Raqqa è caduta, Raqqa può diventare una importante miniera di informazioni per sapere chi lì è stato, chi lì è morto e chi da lì intende tornare indietro”.
La minaccia terroristica per l’Italia non è cambiata, secondo Minniti. Per il ministro dell’Interno la minaccia terroristica nei confronti dell’Italia “era alta e rimane alta”, così come “rimane la capacità di prevenzione messa in campo”. Minniti si è poi concentrato sui risultati raggiunti dal vertice di Ischia: “Oggi abbiamo fatto un passo importante, che punta a pensare a un rapporto diretto, di fiducia, tra i governi del mondo e le grandi compagnie che gestiscono la comunicazione nel mondo”.