1.429 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Ministro Lorenzin, il lavoro si paga. Perfino il suo

Il ministro della Salute continua a inguaiare il governo Renzi: dopo la campagna-disastro sul Fertility day, ora chiede in tv l’aiuto di creativi italiani gratis. È questo il rispetto che si ha per il lavoro altrui?
1.429 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Nel 2015 Beatrice Lorenzin ha dichiarato al Fisco italiano un reddito imponibile di 98.471 euro. Se ne deduce che qualche spiccioletto a casa lo porta. Il ministro della Salute che ha tolto la salute a Matteo Renzi con i suoi clamorosi scivoloni sul Fertility Day e l'incredibile (in senso negativo) campagna pubblicitaria a favore della fertilità non è dunque una nullatenente. E vuole essere pagata per il lavoro che svolge.

Siccome non bastava il disastro, ieri da Lilli Gruber a Otto e Mezzo Lorenzin ha messo l'ennesima toppa peggiore del buco. «Chiederemo l'aiuto di creativi, possibilmente a titolo gratuito» ha detto, a proposito della disastrosa campagna di comunicazione costata il posto al suo direttore della comunicazione ministeriale, una dirigente statale da 200mila euro all'anno (qui c'è il video, la frase è al minuto 0:28).

Ebbene, signora Lorenzin, se paghiamo lei, se paghiamo il suo dirigente al ministero, perché qualsiasi creativo degno di questo nome non dovrebbe chiedere un giusto compenso per un eventuale lavoro e/o consulenza svolte per il suo ministero?

O forse anche lei immagina di pagare in "visibilità" i professionisti della comunicazione, come spesso si chiede a giornalisti, copywriter, grafici, pubblicitari? Ma è o no a conoscenza del fatto che sta parlando di lavoratori con spese, responsabilità, famiglie, partite iva, dichiarazioni dei redditi? O nel suo favoloso mondo fatto di donne ariane fertili e pronte per la Patria e cattivissimi negri strafatti di marijuana queste cose non hanno senso?

1.429 CONDIVISIONI
Immagine
Giornalista professionista, capo cronaca Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. Ha una newsletter dal titolo "Saluti da Napoli". È co-autore dei libri "Il Casalese" (Edizioni Cento Autori, 2011); "Novantadue" (Castelvecchi, 2012); "Le mani nella città" e "L'Invisibile" (Round Robin, 2013-2014). Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views