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Ministro Lanzetta si dimette ma non va in Giunta in Calabria: “Mai con quell’assessore”

Il ministro agli Affari regionali dimissionaria doveva partecipare alla Giunta calabrese: “Ho rifiutato di partecipare, spero che il governatore Oliverio riveda la scelta”.
A cura di Antonio Palma
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Il ministro agli Affari regionali Maria Carmela Lanzetta si è dimessa dal suo incarico governativo ma non andrà a far parte della Giunta regionale calabrese come inizialmente previsto. Lo ha spiegato lei stessa nel corso di un'intervista al Corriere della Sera. Lei, ex sindaco di Monasterace nella Locride e da sempre attiva nella lotta contro le cosche della ‘ndrangheta nella sua regione, non gradisce di entrare in una giunta accanto ad un collega chiacchierato proprio per apporti sospetti. "Non ho firmato la mia nomina a assessore regionale per la presenza di De Gaetano, va contro le mie scelte di vita e politiche. In totale accordo con il sottosegretario Graziano Delrio, giudico poco opportuna la nomina fatta e chiedo a Oliverio di rivedere la sua scelta" ha spiegato infatti l'ex ministra, riferendosi a Nino De Gaetano, citato in un’informativa della Mobile.

"Mi lascia stupita il metodo, non il merito"

"Cafiero De Raho, nel dicembre scorso, ha affermato che sulla vicenda sono ancora in corso accertamenti, io non so dire cosa risulti e cosa non risulti su di lui. Certo auguro a De Gaetano di dimostrare la sua estraneità a ciò che gli possa venire contestato. Ma al di fuori dell’Ente regionale" ha spiegato Lanzetta. Al di là del caso del collega però l'ex ministra non ha gradito il metodo usato per farle dare l'addio al ministero agli Affari regionali. "Mi lascia stupita il metodo, non il merito" perché "nel merito, non esiste un ruolo maggiore o minore, per me. Se si tratta di mettersi al servizio dell’utilità pubblica, un politico deve accettare, non può farne questione di ministero o assessorato, ma il metodo è difficile da mandar giù" ha sottolineato Lanzetta.

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