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Ministero della Salute ritira tranci di pesce spada: presenza anomala di mercurio

Alcuni lotti di pesce spada sono stati ritirati dai mercati per la presenza di mercurio oltre i limiti consentiti.
A cura di Davide Falcioni
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Il Ministero della Salute ha ritirati alcuni lotti di tranci di pesce spada. L'avviso, pubblicato sul sito del dicastero, riguarda tutto il territorio nazionale e nello specifico interessa i lotti 70898/7899/72476/72477/72478/72838/73409/74330 e 75185 con scadenza minima del 27.05.2017 confezionati in sacchetti trasparenti per alimenti prodotto a Firenze. Il ministero della Salute invita, chiunque abbia comperato il prodotto, purché sia di una confezione dei lotti specificati, a non consumarlo bensì restituirlo al punto vendita. "Il prodotto non deve essere assolutamente consumato. Motivo del richiamo: presenza di mercurio oltre i limiti".

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Attenzione al pesce spada extra Sashimi "Xiphias Glaudius"

Più nello specifico, quelli ritirati sono tranci di pesce spada extra Sashimi "Xiphias Glaudius" congelato glassatura 5% pescato nell'Oceano Pacifico e proveniente dalla Corea. Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ha colto l'occasione per consigliare ai consumatori che si recano abitualmente in pescheria di preferire pesci mediterranei di piccole dimensioni, come alici e sardine, ricchi di nutrienti e a minor rischio di estinzione. Anche le linee guida dei nutrizionisti suggeriscono di non superare i 100 grammi alla settimana di pesce spada o tonno, indicazione che invece non riguarda le altre specie, che possono essere consumate con maggior libertà e comunque non oltre i 500 grammi alla settimana, alla luce dei grandi benefici per la salute che ne derivano. Ciò che maggiormente importa è variare molto le specie da portare in tavola, seguendo la stagionalità anche per il pesce e preferendo il mercato ittico locale a quello internazionale. Per quanto riguarda la partita di pesce ritirata su indicazione del ministero, chiunque avesse acquistato i prodotti è invitato a non consumarli e a consegnarli al rivenditore o al Servizio igiene degli alimenti e nutrizione della ASL locale.

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