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Mina Welby accompagna Davide, malato di sclerosi multipla, a morire in Svizzera

Mina Welby accompagnerà Davide, 53enne affetto da sclerosi multipla da oltre 20 anni, in una clinica svizzera per permettergli di accedere all’eutanasia e porre fine alle proprie sofferenze. “Ha deciso di morire perché non vuole più vivere con il dolore addosso e perché ritiene che la sua non sia più una vita da vivere ma una condanna da scontare”.
A cura di Charlotte Matteini
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Nel mese di febbraio Marco Cappato decise di accogliere la richiesta di Dj Fabo, Fabiano Antoniani, che da tempo chiedeva di poter porre fine alle proprie sofferenze dopo anni passati immobile in un letto a causa di un incidente stradale che l'aveva reso tetraplegico e cieco, e di accompagnarlo in una clinica svizzera per permettergli di accedere al suicidio assistito, illegale in Italia. Due mesi dopo è invece Mina Welby a percorrere quello stesso percorso, decisa ad aiutare Davide, 53enne toscano affetto da Sclerosi multipla dal 1993. "Ha deciso di morire perché non vuole più vivere con il dolore addosso e perché ritiene che la sua non sia più una vita da vivere ma una condanna da scontare. Nel 1993 aveva 27 anni e faceva il barista, a un certo punto ha iniziato a non sentire più un lato del corpo. Erano i primi sintomi della sclerosi multipla. Amava il calcio e la musica, aveva tante idee e la forza di realizzarle. Col passare degli anni la malattia è diventata sempre più insopportabile e crudele. Da mesi non riesce più a far nulla, compreso mangiare e dormire. Passa le giornate a letto o in sedia a rotelle, con uno stimolo costante di andare in bagno. Assume farmaci molto forti contro il dolore, più di quindici al giorno, compreso il metadone che ha importanti effetti collaterali – anche se ormai non sono più efficaci. Solo la cannabis terapeutica, fornita dalla regione Toscana, gli dà sollievo", racconta l'Associazione Luca Coscioni. Davide "vive con la madre che ha 73 anni e molti problemi di salute, e che lo sostiene nella sua scelta. Parla a fatica, facendo lunghe pause. Sente dolori diversi in tutto il corpo per ventiquattro ore al giorno, senza tregua. Può muoversi sempre meno e qualsiasi movimento, anche il più piccolo gli procura atroci sofferenze. Non vede davanti a sé nessuna prospettiva, da oltre un anno ormai la sua vita è solo sofferenza". Verso la fine del 2016 ha deciso di porre fine per sempre alle proprie sofferenze ricorrendo all'eutanasia, che definisce "una liberazione, un sogno, una vacanza".

Poco più di un'ora fa, Marco Cappato ha pubblicato una fotografia di Mina Welby – co-presidente dell'Associazione Luca Coscioni e moglie del compianto Piergiorgio che dieci anni fa fu al centro di un'estenuante polemica per aver chiesto, e infine ottenuto grazie a un medico disponibile ad accogliere la richiesta, lo spegnimento di tutte le macchine che contro la sua volontà lo costringevano a restare in vita – annunciando: "Mina Welby sta accompagnando in Svizzera Davide. Malato di sclerosi multipla dal '93, si è rivolto a me per l'eutanasia. Aiutiamo anche lui".

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