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Vandali distruggono la palestra della scuola, i bambini: “Legalità è rispetto, non lo avete imparato?”

In una lettera scritta dopo una discussione tra le classi, i bambini della scuola elementare Omero di Monza hanno voluto chiedere il “perché” degli atti vandalici. Il messaggio sarà inviato anche al sindaco e al questore.
A cura di Enrico Spaccini
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Palloni, cerchi e materassini distrutti, canestri da basket buttati a terra, estintori svuotati un po' ovunque. È lo scenario che si sono ritrovati davanti i bambini della scuola primaria Omero, dell'Istituto comprensivo Koiné di Monza, quando lo scorso lunedì mattina 30 gennaio sono andati in palestra. A dare l'allarme sono stati proprio i bambini a informare gli insegnanti, dopo che alcuni ragazzi in un campo di calcio vicino alla scuola hanno sentito suonare l'allarme. Insieme alle maestre, gli alunni dell'Omero hanno affidato a una lettera le loro riflessioni su quanto accaduto chiedendosi tutti il "perché" di quel gesto vandalico.

"La brutta sorpresa"

"Siamo gli alunni della scuola Omero", si legge nella lettera riportata da Il Giorno, "lunedì mattina tornando a scuola abbiamo ricevuto una brutta notizia: durante la notte delle persone sono entrate nella nostra scuola, hanno rovinato la nostra palestra e distrutto tutti gli attrezzi. La brutta sorpresa ci ha reso molto tristi".

Come spiegato dalle maestre Francesca La Rocca e Monica Artesani, queste parole sono "conseguenza di una discussione nata nella classi, in maniera del tutto involontaria". Discussione, però, che ha manifestato "da parte dei bambini, un bisogno di risposte".

La lettera sarà inviata anche al sindaco e al questore

Le classi dell'Omero l'anno scorso hanno partecipato a un corso sulla legalità, affiancati dal sindaco Paolo Pilotto e dal questore Marco Odorisio. "Abbiamo anche vinto un concorso", scrivono i bambini, "e abbiamo capito bene che dobbiamo avere cura delle cose di tutti, che legalità è rispetto". Anche a loro verrà inviata la lettera dei piccoli alunni.

"Per colpa di chi ha fatto questo, noi non abbiamo più gli attrezzi per giocare. Il danno subito non è solo nostro che frequentiamo la scuola, ma è un danno alla comunità", conclude il messaggio: "Noi tutto questo lo sappiamo bene e voi non avete ascoltato quello che vi è stato detto in classe? Che cosa avete fatto a scuola?".

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