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Trovato morto Alberto Ongania: la famiglia voleva rintracciarlo tramite il cellulare, ma la legge lo vieta

L’uomo era scomparso da tre settimane e i familiari avevano chiesto di individuarlo tramite il tracciato telefonico, ma la legge sulla privacy lo impedisce. Il telefono è stato trovato accanto al corpo.
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Alberto Ongania
Alberto Ongania

Era scomparso ormai da più di tre settimane da Perledo, in provincia di Lecco, e le speranze di trovarlo ancora in vita erano davvero pochissime. E infatti questa mattina il corpo di Alberto Ongania è stato ritrovato senza vita circa 30 metri sotto il tracciato della strada che porta dal suo paese a Esino, a un centinaio di metri di distanza dal belvedere di località Bologna.

Le ricerche di Alberto Ongania

Le ricerche di Alberto Ongania, di 53 anni e cuoco di professione, erano scattate già lo scorso 11 novembre, quando si erano perse improvvisamente le tracce dell'uomo.

I Vigili del Fuoco avevano passato al setaccio l'intera zona, concentrandosi proprio sul percorso che collega Perledo a Esino, un altro paesino della provincia di Lecco.

Ieri mattina erano stati utilizzati anche i droni per cercare di individuare l'uomo e domenica scorsa i suoi concittadini si erano attivati direttamente per fare una perlustrazione.

Ma è stato necessario l'intervento del Soccorso alpino perché si potesse controllare con maggiore attenzione il territorio della frazione di Bologna. E così è stato rinvenuto il corpo, ormai senza vita, dell'uomo.

I tracciati telefonici

La famiglia di Alberto aveva subito richiesto di poter utilizzare i tracciati del suo telefono cellulare per provare a capire dove fosse l'uomo. In effetti il telefono è stato rinvenuto proprio accanto al corpo.

Ma l'attuale legge sulla privacy lo impedisce, in assenza di gravi ed evidenti motivazioni che permettano di essere certi che la persona si trova in stato di pericolo.

Il fratello Renato in queste settimane di estenuanti ricerche ha anche scritto al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, di autorizzare una deroga dalla legge.

E, ora che il corpo è stato ritrovato senza vita, il fratello ha già dichiarato: "Ora che non c'è più da rispettare la legge sulla privacy, ci auguriamo che si possano ottenere i dati telefonici per capire la dinamica dell'incidente".

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