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Travolge e uccide due donne al casello: il 39enne era stato giudicato incapace di intendere e volere

L’uomo di 39 anni, che avrebbe travolto e ucciso Laura Amato e Claudia Turconi che si trovavano con la loro auto all’ingresso del casello autostradale Ghisolfa sulla A4 Torino-Milano, sarebbe stato dichiarato nel 2016 incapace di intendere e volere.
A cura di Ilaria Quattrone
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L'uomo di 39 anni, che avrebbe travolto e ucciso Laura Amato e Claudia Turconi che si trovavano con la loro auto all'ingresso del casello autostradale Ghisolfa sulla A4 Torino-Milano, sarebbe stato dichiarato nel 2016 incapace di intendere e volere. A rivelarlo è il quotidiano Il Corriere della Sera. Nonostante questo nel 2018 ha conseguito la patente di guida.

Il terribile incidente si è verificato lo scorso 18 febbraio alle 2.30 di notte. L'uomo sarebbe stato sottoposto ai test di alcol e droga: da questi è emerso che sarebbe stato positivo a benzodiazepine e cannabis. Dalle ricostruzioni delle forze dell'ordine, sarebbe arrivato, all'ingresso del casello autostradale Ghisolfa sulla autostrada A4 Torino-Milano, a tutta velocità e precisamente a 150 chilometri all'ora.

Sarebbe stato prosciolto nel 2016 per totale vizio di mente

Le due donne, di 54 e 59 anni, sarebbero morte sul colpo. L'uomo, 48 ore prima dello schianto, avrebbe avuto una crisi tanto che la moglie gli avrebbe consigliato di andare in ospedale per farsi prescrivere alcuni farmaci. Si sarebbe però allontanato dalla struttura per ricomparire, il giorno successivo, all'aeroporto di Malpensa: allo scalo sarebbe stato respinto all'imbarco e inviato al presidio medico dove gli sarebbero state somministrate cinquanta gocce.

Dopodiché sarebbe stato mandato all'ospedale di Gallarate. Dopo essersi fatto venire a prendere da un cugino, sarebbe stato accompagnato alla sua auto che era parcheggiata a Malpensa. Da lì, l'incidente.

Dagli accertamenti svolti dalla Procura, il pubblico ministero Paolo Filippini è titolare dell'indagine, avrebbe scoperto che nel 1995 il 39enne sarebbe stato in cura nei Centri psicosociali, nel 2015 era stato accusato di tentata rapina, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni per poi essere prosciolto nel 2016 per "totale vizio di mente".

Così come spiegato da Corsera, non sarebbe stata riconosciuta la pericolosità sociale sul suo disturbo psicotico breve. Dopo due anni ha convertito la sua patente da marocchina a italiana alla Motorizzazione civile di Pavia: non ci sarebbero comunicazioni circolanti tra gli archivi dei vari uffici pubblici che avrebbero potuto allertare i responsabili di questo vizio di mente.

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