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Nuovo stadio di San Siro

Stadio di San Siro, il Tar dichiara “inammissibile” il ricorso del Comune contro il parere della Soprintendenza

Il Tar della Lombardia ha giudicato come “inammissibile” il ricorso del Comune di Milano contro il parere della Soprintendenza sul ‘Meazza’ di San Siro. Dopo altre verifiche, nel 2025 potrebbe entrare in vigore il vincolo culturale che impedirebbe l’abbattimento dello stadio.
A cura di Enrico Spaccini
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Sono "inammissibili" i ricorsi del Comune di Milano contro i pareri preliminari della Soprintendenza e della Commissione Regionale per il Patrimonio della Lombardia sull'esistenza di vincoli che impediscono l'abbattimento dello stadio ‘Giuseppe Mezza' di San Siro. Lo ha stabilito il Tar della Lombardia che ha sottolineato come l'esame che Palazzo Marino avrebbe voluto impugnare "è solo un parere che fa riferimento a una futura verifica dal 2025", anno in cui il secondo anello dello stadio compirà 70 anni.

Il parere preliminare chiesto dal Comune di Milano e da Milan e Inter

Era stato il Comune di Milano a chiedere un esame anticipato della sussistenza dell'interesse culturale sul ‘Meazza' di San Siro. Un eventuale vincolo, infatti, renderebbe più complesse le trattative con Milan e Inter. Le società hanno fatto intendere più volte di non essere disposte a ristrutturare lo stadio, ma che avrebbero potuto prendere in considerazione l'idea di rimanere a San Siro qualora la vecchia struttura fosse stata demolita e ricostruita.

Nel 2025, però, il secondo anello del ‘Meazza', che ha rappresentato il lavoro di ristrutturazione più importante e recente dello stadio, compirà 70 anni. Il sindaco Giuseppe Sala, insieme a Milan e Inter, hanno quindi chiesto alla Soprintendenza e alla Commissione Regionale per il Patrimonio della Lombardia un parere preliminare sull'effettiva esistenza dell'interesse culturale che potrebbe portare a un vincolo e sulla dichiarazione della Soprintendenza archivistica e bibliografica per la Lombardia che definisce la tribuna ovest dello Stadio come un "archivio esposto".

Il ricorso al Tar: "San Siro rischia di diventare un involucro vuoto"

Il parere preliminare è stato formulato a luglio del 2023. Secondo la Soprintendenza e la Commissione Regionale, dal 2025 potrebbe effettivamente arrivare il vincolo. Si tratta di una data che precede la cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina, prevista proprio a San Siro nel 2026, cosa che rende impossibile qualsiasi intervento di abbattimento.

Come detto, non si tratta ancora di vincolo, ma solo dell'anticipazione di quello che potrebbe accadere il prossimo anno. Tuttavia, Palazzo Marino, Milan e Inter si sono rivolti al Tar della Lombardia chiedendo una revisione di quei pareri espressi dagli enti. Secondo loro, il vincolo potrebbe avere "pesanti ricadute economiche in termini di spese di gestione e di conservazione forzata del bene" e rischiano di "mantenere in vita" lo stadio come "un involucro vuoto".

La verifica sul vincolo solo dopo i 70 anni

Per il collegio della Terza sezione del Tar, composto da Bignami-Fornataro-Gatti, il ricorso che gli è stato presentato è "inammissibile". Il Tribunale ha sottolineato che è stato il Comune di Milano a chiedere un esame anticipato della sussistenza dell'interesse culturale, consapevole del fatto che il secondo anello del ‘Meazza' non ha ancora "il requisito di vetustà previsto dalla legge". Inoltre, sia la Soprintendenza che il Segretariato Regionale hanno esaminato l'istanza "ribadendo la necessità di una futura verifica".

Le amministrazioni che sono state coinvolte hanno solo espresso un orientamento preventivo. La verifica sull'effettivo vincolo può essere fatta solo dopo 70 anni e il parere formulato nel 2023, conclude il Tar, in nessun modo avrebbe "incidenza in concreto rispetto alle relazioni intraprese" con i club milanesi.

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