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Ruba 250 citofoni, pomelli e maniglie in ottone per rivenderli: arrestato

Arrestato con un citofono d’ottone sotto il braccio, in casa aveva altri 250 pezzi. Anche pomelli e maniglie, di ottone o alluminio, che poi rivendeva a peso. Il 49enne brianzolo ora è agli arresti domiciliari.
A cura di Enrico Spaccini
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Parte della refurtiva trovata durante la perquisizione (foto da carabinieri Monza e Brianza)
Parte della refurtiva trovata durante la perquisizione (foto da carabinieri Monza e Brianza)

Aveva appena messo a segno l'ennesimo colpo. Quel citofono in ottone sradicato da un palazzo del centro di Seregno (in provincia di Monza e Brianza), però, era tanto grande da non entrare nello zaino che portava con sé già colmo di altra refurtiva. Perciò se lo è sistemato sotto braccio ed è balzato sul sellino della sua bicicletta rossa. Proprio quando ormai sembrava fatta, alcuni carabinieri in borghese lo hanno fermato. Ora il ladro di citofoni è agli arresti domiciliari.

L'arresto per le vie di Seregno

I militari della compagnia di Seregno erano sulle sue tracce già da qualche giorno. Mentre la polizia giudiziaria cercava di capire chi fosse l'autore di numerosi furti alle palazzine del centro, alcuni carabinieri tenevano d'occhio le strade sotto copertura. Erano circa le 23 e 30 del 5 giugno quando il 49enne brianzolo è stato fermato, ormai sicuro di averla fatta franca un'altra volta. Una prima perquisizione ha evidenziato come quel citofono artigianale che portava sottobraccio fosse di ottone, con un valore di circa 1.000 euro. Nello zaino, poi, sono stati trovati attrezzi da scasso e pomelli e maniglie che poi l'uomo confesserà di averli appena scardinati da un condominio poco più in là.

Il 49enne all'opera (foto da Carabinieri Monza e Brianza)
Il 49enne all'opera (foto da Carabinieri Monza e Brianza)

La perquisizione domiciliare

A quel punto, viste le numerose segnalazioni arrivate nei giorni scorsi, i carabinieri hanno deciso di proseguire i controlli anche nell'abitazione del 49enne. Scatoloni ben ordinati con all'interno quasi 250 oggetti. Alcuni in ottone, altri in rame o alluminio, tutti divisi con cura a seconda del materiale probabilmente per rendere più facile una loro rivendita a peso. Il brianzolo è stato sottoposto a un processo direttissimo, che lo ha condannato agli arresti domiciliari.

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