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Regione Lombardia vuole privatizzare i centri per l’impiego e per farlo licenzia 107 navigator

Regione Lombardia non rinnoverà il contratto ai 107 navigator che dipendono dai centri dell’impiego regionali. Al loro posto, a orientare nella ricerca del lavoro, degli operatori privati convenzionati.
A cura di Francesca Del Boca
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Sono stati assunti per "navigare" le persone alla ricerca di un lavoro. E adesso senza lavoro ci restano loro. Regione Lombardia lascia a casa i navigator assunti nel 2019 con l'introduzione del reddito di cittadinanza in Italia: insieme a lei poche altre Regioni, tutte a trazione di centrodestra (Veneto, Umbria, Piemonte) e la Campania di De Luca.

Saranno 107 i professionisti a cui il 31 luglio scadrà ufficialmente il contratto, senza la prospettiva di un rinnovo. Intanto però sembrerebbe che la giunta guidata da Attilio Fontana stia lavorando a un sistema misto fra pubblico e privato (molto più oneroso di quello attuale) per la gestione dei collocamenti.

Il lavoro nell'ombra dei navigator

"È stato totalmente inaspettato. La Regione ci aveva detto che avremmo collaborato ancora, e ci aveva formati per occuparci anche del programma Gol (Garanzia di occupabilità dei lavoratori) e non solo di chi percepisce il reddito di cittadinanza. E adesso ci lascia a piedi, senza spiegazioni né dichiarazioni ufficiali", racconta uno dei 107 licenziati, per il momento ancora collocati come collaboratori nei centri di impiego regionali.

"Il nostro è stato un lavoro nell'ombra, visto che non eravamo dei veri e propri funzionari e la firma non era la nostra". E poi c'è un'altra questione. "Dopo la sanità, la Regione sta pian piano privatizzando anche la ricerca del lavoro. Ti prendono in carico, e poi ti smistano verso società private convenzionate".

Privatizzare il collocamento?

Che la Regione Lombardia stia andando verso una privatizzazione del sistema di collocamento? "È una sensazione che abbiamo da tempo, a dire il vero", ha commentato Dino Alberti, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle.

"Soprattutto in relazione a un episodio. Nel 2018 la Regione ha concesso a un'azienda privata per il lavoro uno spazio pubblico, una vetrina dentro palazzo Lombardia".

"Un operatore privato – continua – ha tratto vantaggio da una sponsorizzazione pubblica della propria attività: non aveva più senso stabilire in quelle stanze un ufficio informativo e di orientamento dedicato ai servizi pubblici per il lavoro?".

Ora la direzione intrapresa dalla giunta Fontana, con il mancato rinnovo del contratto ai 107 navigator, appare nuovamente quella delle privatizzazioni. Non a caso la stessa Regione pubblicizza come i centri per l'impiego si avvalgano di operatori privati accreditati, titolati alla presa in carico della persona in cerca di un lavoro.

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Ovviamente, però, questi soggetti privati risultano molto più costosi per l'ente pubblico, e quindi per i cittadini, perché hanno una voce di spesa per ciascuna attività (di seguito un esempio di costi per il solo progetto "Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori"). Al contrario i navigator costano allo stato circa 2400 euro lordi al mese.

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