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Polizia e carabinieri sorveglieranno giorno e notte le case popolari di via Bolla

Il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, presieduto dal Prefetto di Milano, ha disposto una sorveglianza stretta sul quartiere: carabinieri, polizia e vigili urbani faranno controlli serrati.
A cura di Ilaria Quattrone
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L'immagine della maxi rissa
L'immagine della maxi rissa

Un monitoraggio continuativo da parte delle forze dell'ordine e della polizia locale in via Bolla: è quanto disposto dal Prefetto di Milano, Renato Saccone, alla luce della maxi rissa che domenica, 12 giugno, ha coinvolto oltre sessanta persone portando al ferimento di tre di loro, tra cui un bimbo di due anni e dell'auto incendiata. Quello di via Bolla, dove si trovano alcuni alloggi popolari di proprietà di Aler, è un contesto che tiene banco nel dibattito politico tra sinistra e destra e tra amministrazione comunale e Regione.

Gli appartamenti occupati abusivamente

La maggior parte di questi appartamenti è occupata abusivamente: periodicamente vengono registrate risse, incendi e altri disagi. Considerata la situazione, la Prefettura ha nuovamente convocato il comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza. Nella seduta del 19 gennaio, il Comitato – insieme a Regione, Comune e Aler – aveva deciso che il contesto di degrado, marginalità e illegalità che si registravano in via Bolla dovevano essere considerati prioritari. Da lì, la programmazione giornaliera di sgomberi singoli o attività che potessero impedire nuove occupazioni. Per questo motivo, lo scorso 30 marzo il Comitato si era riunito e Aler aveva illustrato il piano di risanamento e riqualificazione. Un piano che prevedeva urgenti interventi che sono stati già finanziati.

Il censimento degli abitanti

A distanza di due mesi, però si è verificata la maxi rissa. Il comitato, vista l'urgenza che una situazione come richiede, si è nuovamente riunito e si è deciso di passare agli atti concreti: durante l'ultima seduta, sono raccolti gli esiti del censimento degli abitanti – che vedrà un ulteriore controllo da parte della Guardia di Finanza – e dei servizi sociali del Comune. In questo modo si cercherà di individuare le persone fragili e soprattutto liberare gli immobili destinate alle 71 famiglie che la stessa Aler ha individuato. Una volta sgomberati gli appartamenti, si passerà alla loro ristrutturazione: bisognerà quindi ancora aspettare prima di poter dire risolta la situazione di via Bolla.

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