28 CONDIVISIONI
Elezioni regionali Lombardia 2023

Perché Fabrizio Sala dovrà dimettersi da vicepresidente di Regione Lombardia: cosa prevede la legge

Fabrizio Sala, chiamato a sostituire Letizia Moratti da vicepresidente di Regione Lombardia, è stato anche eletto deputato dopo le ultime elezioni politiche.
A cura di Francesca Del Boca
28 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

L'addio di Letizia Moratti, ex assessora al Welfare e soprattutto vice di Regione Lombardia che se ne è andata sbattendo la porta, ha immancabilmente aperto la questione della successione. E se il primo incarico vacante è andato a Guido Bertolaso, il secondo (importantissimo) è toccato per la seconda volta a Fabrizio Sala. 

Classe 1971, militante di Forza Italia, assessore regionale all’Istruzione, Università, Ricerca, Innovazione e Semplificazione. E, da poco, anche deputato della Repubblica Italiana. Due ruoli purtroppo incompatibili, per l’articolo 122 della Costituzione.

Il ruolo in Regione e quello in Parlamento sono incompatibili

Con tutta probabilità, una scelta di comodo: Fabrizio Sala è già stato vicepresidente in Regione (dal 2015 al 2021) e l'assegnazione è un piccolo "regalo" agli alleati di Forza Italia, che non crea mal di pancia e brontolii all'interno della coalizione di centrodestra.

Usato sicuro insomma in attesa di arrivare alla fatidica data del voto, che il Presidente Attilio Fontana spera di anticipare al prima possibile (si parla già del 5 febbraio) per partire con un vantaggio già assegnato rispetto agli avversari (in testa il Partito Democratico, che ha trovato il proprio candidato ufficiale in Pierfrancesco Majorino solo il 17 novembre).

Ma l'assessore oggi vice della Lombardia è stato eletto alla Camera dei deputati dopo le ultime elezioni politiche del 25 settembre, come membro nel collegio plurinominale Lombardia 1 – P02. Così, in base ai tempi dettati dal regolamento, dovrebbe decadere da Regione Lombardia verso metà dicembre. Mese in cui quasi certamente Fontana dovrà cercare un altro sostituto, un re di maggio che rimanga in carica per qualche settimana ancora.

Sono tanti i casi di incompatibilità tra Regione e Parlamento

Ma non è l'unico. Secondo i dati fondazione Openpolis infatti, alla data di inizio della nuova legislatura 12 ottobre erano ancora 42 tra deputati e senatori a non essersi ancora dimessi dalle precedenti cariche regionali. Ed erano solo 20 su 42 le dimissioni aggiornate all’8 novembre, data in cui è stata pubblicata la ricognizione: risultavano dunque ancora 22 neoparlamentari con incarichi incompatibili.

Il partito che conta più incompatibilità è anche quello con più eletti, cioè Fratelli d’Italia, con 6 deputati e 2 senatori che all’8 novembre non si erano ancora dimessi dalle precedenti cariche. Seguono PdLega e Forza Italia con quattro eletti a testa.

La nomina del vicepresidente di Regione Lombardia

La motivazione principale? Le lungaggini procedurali. Ogni Regione ha il suo regolamento, che spesso prevede tanti e complicati passaggi burocratici. Con il risultato che, per alcuni mesi, è possibile tenere insieme le due cariche incompatibili. 

E, in questo caso, evitare al governatore in uscita (per ora) Attilio Fontana di dover prendere decisioni potenzialmente scomode. L'obiettivo per il presidente leghista adesso è un altro, e va perseguito senza traballamenti e senza litigi interni: tenersi stretto il Pirellone anche alle prossime elezioni, battendo l'ex vice (nonché candidata per il Terzo polo) Letizia Moratti e la coalizione di centrosinistra.

28 CONDIVISIONI
161 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views