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Operato nella pancia della mamma per la spina bifida, oggi Pietro cammina da solo

Dopo tre anni dall’operazione in utero (prima in Europa) al San Raffaele di Milano per correggere la spina bifida, il piccolo Pietro ha iniziato a muovere i primi passi: rischiava la paralisi delle gambe. “Ora che ha imparato non smette più di camminare”
A cura di Francesca Del Boca
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Una primissima volta in Europa. Un bambino ancora in utero, alla 22esima settimana, operato nella pancia della mamma per correggere la spina bifida: una grave malformazione, data dalla mancata chiusura della colonna vertebrale, che rischiava di paralizzarlo a vita. È successo all'ospedale milanese San Raffaele nel 2019. Ma che fine ha fatto quel piccolo nascituro, e dove si trova oggi? A festeggiare il suo terzo compleanno, che cade proprio nel giorno dell'Epifania. "Ora che ha iniziato a camminare, non smette più", sorride la mamma.

L'operazione dei record nel 2019

La storia del piccolo Pietro, tre anni fa, aveva fatto il giro d'Italia. A metà ottobre 2018 un’equipe coordinata dal professor Massimo Candiani, primario di Ginecologia e Ostetricia, e dal professor Pietro Mortini, primario di Neurochirurgia, era intervenuta per riparare il difetto dorsale congenito del bambino attraverso una procedura unica nel suo genere: entrando nel sacco amniotico, attraverso una singola piccola incisione dell’utero, i medici avevano esposto il dorso fetale ed eseguito così una correzione totale della malformazione congenita attraverso l’impiego di avanzati strumenti di micro-neurochirurgia. Ricostruendo completamente, in questo modo, l'anatomia malformata del nascituro. Il tutto prima del parto. "I medici del San Raffaele ci avevano proposto un intervento in utero per limitare i danni del difetto congenito. Una di quelle cose che leggi sui giornali ma non pensi mai che possano capitare a te", racconta oggi a Il Corriere della Sera la mamma Giulia.

I primi passi del piccolo Pietro

E se in questi mesi Pietro ha avuto comunque bisogno di fisioterapia due volte alla settimana, controlli continui sia da parte del San Raffaele per la parte neurochirurgica sia dal Centro Spina Bifida del Niguarda per quella urologica e monitoraggi di ogni genere, quella del bambino è una vita felice. Come quella dei genitori e dei fratelli, che a ottobre 2021 lo hanno visto alzarsi in piedi e camminare per la prima volta. Un'emozione incredibile. "Abbiamo esultato. Sapevamo quanto era importante per lui". Oggi corre, gioca, parla. Grazie ai progressi della scienza, e a due genitori dalla grande forza interiore.

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