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Nelle stazioni risuona a loop l’inno di Forza Italia, l’ironia dei pendolari: “Poveri ferrovieri”

Stazioni tappezzate da cartelloni luminosi con il volto di Silvio Berlusconi e dagli altoparlanti l’inno del partito che risuona ripetutamente, fa discutere la campagna elettorale di Forza Italia nelle stazioni ferroviarie di Milano.
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La campagna elettorale di Forza Italia a Milano
La campagna elettorale di Forza Italia a Milano

"Ogni tre per due riparte la musichetta, penso a quei poveri ferrovieri ce devono stare qui tutto il giorno". Viene accolta con insofferenza e ironia la campagna elettorale (o pubblicitaria) di Silvio Berlusconi nella principali stazioni ferroviarie di Milano. E il commento di tutti è unanime: "Sembra di essere tornati al 1994".

La campagna di Forza Italia

Non solo gli schermi luminosi che proiettano continuamente l'immagine di Berlusconi, ancora giovane e ancora seduto dietro alla scrivania da cui annuncio di voler "scendere in campo". Ancora lo sfondo azzurro e lo slogan "Forza Italia".

Non solo tutto. Ma, come se non bastasse, anche la musichetta che parte ogni tanto, molto spesso. "E Forza Italia, per essere liberi. E Forza Italia , per fare e per crescere", risuona dai megafoni della stazione Garibaldi e Cadorna di Milano, dove ogni giorno transitano migliaia di pendolari.

Come negli anni '90

"Un po' di effetto me lo fa, mi fa tornare indietro di tanti anni", dice una signora ai microfoni di Fanpage.it. "Avevo 19 anni nel '94 ed ero studente universitario, il tempo è passato e i capelli sono andati", aggiunge un altro passante con un po' di nostalgia, che poi conclude: "Però Berlusconi c'è ancora".

L'obiettivo di Berlusconi, che sicuramente di pubblicità ne capisce, sembra quindi quello di puntare sull'effetto nostalgia: "Certo che l'entusiasmo di quest'uno mi colpisce sempre", dice infatti un'altra passeggera.

Ma non sono tutti così benevoli nell'accogliere l'iniziativa di Forza Italia: "Va bene tutto ma non è possibile così, io passo da qui ogni giorno e parte sempre questa musichetta. Non è una bella roba, non mi piace una pubblicità così, ventiquattro ore su ventiquattro nelle orecchie. E poi penso a quei poverini ferrovieri che ce l'hanno sotto gli occhi tutto il giorno".

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