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Milano, vendevano frutta e verdura abusivamente: 800 chili di merce donati in beneficenza

Vendevano frutta e verdura abusivamente in un mercato scoperto di via Segneri a Milano. La polizia locale ha quindi disposto, oggi 12 novembre, il sequestro della merce che è stata poi donata alla onlus Pane Quotidiano. Oltre ai mercati, sono stati chiusi tre circoli privati, un ristorante e una macelleria.
A cura di Ilaria Quattrone
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I banchi di frutta sequestrati: 800 chili di merce donata a Pane Quotidiano
I banchi di frutta sequestrati: 800 chili di merce donata a Pane Quotidiano

Vendevano frutta e verdura senza nessun tipo di autorizzazione e per questo motivo a Milano, nel mercato settimanale scoperto di via Segneri oggi giovedì 12 novembre, sono stati sequestrati due banchi di frutta. L'Unità Annonaria della polizia locale ha confiscato circa ottocento chili di merce, il cui valore si aggira attorno ai 3.500 euro. I prodotti – come riportato nella nota stampa della polizia – sono stati donati all'associazione Pane Quotidiano onlus, le cui sedi si trovano in viale Toscana e in viale Monza.

Chiusi anche tre circoli privati

I venditori erano sprovvisti di licenza perché gli era stata precedentemente sospesa. Nonostante questo, operavano comunque in un'area pubblica senza nessun tipo di autorizzazione. Oltre ai due banchi di via Segneri, negli ultimi giorni l'Unità Annonaria ha chiuso tre circoli privati in zona Vigentino, sui Navigli e in viale Monza: qui proseguivano le attività nonostante l'obbligo di chiusura disposto in base alle norme anti Covid.

Chiuso anche un ristorante e una macelleria

Sempre per violazione delle norme anti-Covid, la polizia ha disposto la chiusura per cinque giorni di un ristorante dietro piazza Duomo e di una macelleria in via Padova. In particolare nel primo caso, sono state trovate 18 persone intente a consumare cibo e bevande. Nel secondo invece, oltre agli assembramenti all'interno del negozio, è stata notata l'assenza di cartelli in cui deve essere indicata la capienza massima della struttura. Oltre alla chiusura, è stata notificata anche una denuncia al proprietario: l'uomo infatti non ha rispettato una precedente sospensione dell'attività disposta sempre per violazioni al Dpcm.

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