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Milano, sequestrate 5 tonnellate di pesce scaduto o non tracciabile: anche salmone per il sushi

A Milano sono state sequestrate cinque tonnellate di pesce scaduto o non tracciabile, di cui quattro quintali erano da utilizzare per il sushi. L’operazione, condotta dalla guardia costiera della Liguria, si inserisce nell’indagine “Frontiere tracciabili” iniziata nei primi di dicembre su tutto il territorio nazionale e che si concluderà dopo le feste natalizie.
A cura di Ilaria Quattrone
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Il pesce congelato sequestrato dalla guardia costiera a Milano
Il pesce congelato sequestrato dalla guardia costiera a Milano

In alcuni centri di grande distribuzione e presso alcuni grossisti stranieri di Milano sono state sequestrate cinque tonnellate di pesce, di cui quattro quintali erano da utilizzare per il sushi e per venderlo negli ipermercati. Il sequestro è stato eseguito dalla Guardia Costiera della Liguria che ha trovato in alcune strutture del capoluogo meneghino enormi quantità di prodotti scaduti o con informazioni incomplete che non garantivano la loro tracciabilità.

Salmone e congelati scaduti o di indubbia provenienza

In un centro di grande distribuzione a Milano sono state sequestrate 2,5 tonnellate di salmone privo delle informazioni obbligatorie per capirne la provenienza. All'interno di un grossista invece sono state trovate due tonnellate di pesce congelato che, nonostante fossero scadute, erano comunque in vendita. Altri quattro quintali di salmone fresco destinato alla realizzazione di sushi e alla vendita negli ipermercati, sono stati sequestrati perché privi di tracciabilità e di incerta provenienza.

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L'operazione Frontiere tracciabili

Quella di Milano è solo una parte dell'operazione nazionale "Frontiere tracciabili" condotta dalla guardia costiera ligure. I militari hanno eseguito su tutto il territorio nazionale 38 ispezioni, sequestrato più di sette tonnellate di pesce e fatto sanzioni per 33mila euro. Oltre ai controlli sulle piattaforme di distribuzione – dove si trovato la stragrande maggioranza di prodotti esteri – sono state fatte verifiche nei porti e negli aeroporti (tra cui quello di Milano Malpensa) e su strade e autostrade. L'operazione, iniziata nei primi di dicembre, proseguirà fino alla fine delle feste natalizie. L'obiettivo è verificare che i prodotti della pesca importati rispondano ai requisiti di igiene, qualità e tracciabilità previsti e che soprattutto non vengano venduti a un prezzo maggiore rispetto al loro valore.

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