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Milano, prova a stuprare una barista a Niguarda: aggressore in fuga

Un uomo ha tentato di stuprare una barista di 30 anni che tornava a casa dal lavoro dopo averla aggredita alle spalle. Le urla della ragazza lo hanno messo in fuga. È successo lunedì sera in via Ornato a Milano, in zona Niguarda e l’aggressore al momento è ancora ricercato. La donna, sotto choc, è stata soccorsa dai medici del 118.
A cura di Redazione Milano
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Foto di repertorio
Foto di repertorio

Erano circa le dieci di sera, una 30enne stava tornando a casa dopo il suo turno di lavoro al bar quando è stata aggredita da uno sconosciuto in via Ornato a Milano, in zona Niguarda. Spinta contro la parete, l'aggressore le ha messo le mani sotto ai vestiti e ha provato a violentarla. Per fortuna la ragazza, come riporta il Corriere della Sera, non ha mai smesso di divincolarsi e urlare, tanto da riuscire a mettere in fuga l'uomo. Ancora sotto choc, la donna ha subito chiamato il 112 e sul posto sono arrivati i medici del 118 con un'ambulanza. La giovane è stata trasportata alla Mangiagalli. Tempestivo anche l'intervento dei poliziotti, che hanno tentato di rintracciare l'aggressore

L'uomo è ancora ricercato

Nonostante le incessanti ricerche delle forze dell'ordine, l'uomo, descritto dalla vittima come una persona di carnagione scura che indossava una maglietta rossa e pantaloni neri, è riuscito a scappare, probabilmente correndo in un parco e nascondendosi in qualche area dismessa della zona. I poliziotti stanno acquisendo le immagini delle molte videocamere di sorveglianza presenti sul luogo dell'aggressione per raccogliere ulteriori elementi e rintracciare l'uomo. Dalla Questura fanno sapere che al momento non emergono ulteriori elementi e che le indagini sono ancora in corso.

Un'altra violenza in strada a Milano

Torna l'incubo delle violenze sessuali in strada nel capoluogo lombardo. Quest'estate aveva fatto scalpore il caso della 25enne che lavorava al San Raffaele, stuprata in un fossato a inizio agosto in zona Cascina Gobba. Per lo stupro, gli investigatori della squadra mobile hanno fermato un 31enne egiziano. Sul luogo dello stupro erano state infatti rinvenute delle tracce biologiche, ma inizialmente le analisi non aveva dato alcun riscontro. I poliziotti già sulle tracce dell'uomo hanno atteso che si ripresentasse in Questura per ultimare la pratica di richiesta di asilo e, il 24 agosto, prelevando un mozzicone di sigaretta e una lattina ne cui hanno ricavato tracce biologiche. Il confronto ha dato esito positivo: i due profili genetici corrispondevano.

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