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Covid 19

Milano, parenti ospiti Rsa al governo: “I nostri famigliari ancora rinchiusi sono discriminati”

“Ora è indispensabile che sia lo Stato a garantire in tutte le Rsa, a prescindere dalla loro Regione di appartenenza, il diritto all’assistenza, alla cura e alla tutela del benessere degli anziani”. Così il presidente di Felicita, Alessandro Azzoni, facendo da eco alla protesta dei famigliari degli ospiti delle Rsa italiane che lamentano un trattamento diverso dagli altri cittadini, in quanto non possono visitare i propri parenti all’interno delle strutture che, singolarmente, possono decidere se, come e quando riaprire le proprie porte.
A cura di Filippo M. Capra
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Una nuova protesta indirizzata al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al ministro della Sanità Roberto Speranza da parte dei parenti degli anziani ricoverati nelle Rsa italiane che chiedono che le porte delle strutture vengano riaperte per consentire l'incontro con i famigliari. Nella lettera arrivata al capo del governo, via Felicita (Associazione per i diritti nella Rsa), si legge che "ciò che sta accadendo nelle Rsa, persone di fatto recluse e private della partecipazione alla vita affettiva, è un abuso che riguarda tutti".

I parenti degli ospiti in Rsa: Mancata riapertura discrimina i nostri famigliari ricoverati

I parenti degli ospiti spiegano che "quando il lockdown è terminato, o almeno allentato per la quasi totalità dei cittadini, le strutture che ora giustificano la scelta di tenere chiusi da quattro mesi e oltre gli ospiti all'interno di uno spazio – senza farli uscire mai all'aperto e senza farli incontrare con i parenti – con il tardivo intento di proteggerli e impedire il diffondersi del virus, creano una disparità di trattamento che discrimina gli ospiti delle Rsa, aggiungendo un danno ai danni precedenti". Con queste parole, si intende mettere una certa fretta alle istituzioni per rimediare ai provvedimenti tuttora in auge dopo il decreto legge del 25 marzo che consente alle singole strutture di decidere se, come e quando riaprire.

Presidente Felicita: Lo Stato garantisca il diritto all'assistenza e la cura degli anziani

Il presidente di Felicita, Alessandro Azzoni, fa poi leva sull'articolo 32 della Costituzione italiana, sostenendo che "combattere la solitudine degli anziani – tanto più dei soggetti che non possono mantenere una normale vita di relazione senza l’aiuto determinante di altri – dovrebbe essere un dovere e una preoccupazione primaria da parte delle istituzioni che hanno il compito di assicurarne la salute fisica e psicologica". Il numero uno dell'associazione dice che "ora è indispensabile che sia lo Stato a garantire in tutte le Rsa, a prescindere dalla loro Regione di appartenenza, il diritto all’assistenza, alla cura e alla tutela del benessere degli anziani, in primis il diritto a vivere la dimensione sociale e affettiva insita nelle relazioni con il mondo esterno".

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