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Milano, dipendente di un centro commerciale: “Siamo pieni, non possiamo garantire distanziamento”

Oltre al coprifuoco dalle 23 alle 5, dal prossimo weekend in Lombardia potrebbero restare chiusi i centri commerciali. Proprio il dipendente di uno shopping center del Milanese si è sfogato con Fanpage.it denunciando, anche con foto, la situazione che si crea durante i fine settimana nelle gallerie commerciali: “Non possiamo garantire il distanziamento sociale all’interno della galleria, non possiamo conteggiare il numero di ingressi, abbiamo le mani legate”, racconta il lavoratore, aggiungendo: “Siamo davvero arrivati al limite, abbiamo paura e vogliamo anche noi dei diritti, delle limitazioni”.
A cura di Francesco Loiacono
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Alcune delle foto di un centro commerciale milanese durante lo scorso weekend (Foto Fanpage.it)
Alcune delle foto di un centro commerciale milanese durante lo scorso weekend (Foto Fanpage.it)

Tra i provvedimenti che la Regione Lombardia potrebbe presto prendere per contrastare l'incremento dei casi di Coronavirus, oltre al coprifuoco tra le 23 e le 5 del mattino, c'è anche la chiusura dei centri commerciali durante il weekend. E la decisione potrebbe trovare d'accordo, per primi, proprio chi lavora all'interno di questi shopping center. Uno di loro, che preferisce rimanere anonimo, ha segnalato a Fanpage.it la situazione che si determina all'interno dei centri commerciali di Milano e dell'hinterland soprattutto durante i pomeriggi dei fine settimana.

Un lavoratore: Non possiamo garantire il distanziamento

"Lavoro in un negozio all’interno di una galleria commerciale nel milanese – spiega il dipendente a Fanpage.it – al contrario dei negozi di via (negozi di centro città, qualsiasi essa sia), nelle gallerie commerciali non possiamo garantire il distanziamento sociale all’interno della galleria, non possiamo conteggiare il numero di ingressi, abbiamo le mani legate". Il diverso trattamento di cui i negozi del centro godrebbero è fonte di ulteriori recriminazioni: "I negozi del centro di Milano lavorano in media dalle ore 10 alle ore 19, molti, domenica, ancora chiusi; con limitazioni per gli ingressi, file esterne e bodyguard che prova la febbre ai clienti. Noi lavoriamo 7/7 dalle 9 alle 22, tutti i giorni, pieni".

Siamo arrivati al limite, abbiamo paura

Il dipendente parla anche a nome di alcuni suoi colleghi: "Siamo davvero arrivati al limite, abbiamo paura e vogliamo anche noi dei diritti, delle limitazioni. Limitano tutto ma noi no, possiamo avere le gallerie piene nel week end". Il suo sfogo prosegue raccontando la frustrazione che si prova a rimproverare "ogni cliente che non tiene la mascherina correttamente su mille visitatori in media all’ora" e la rabbia nel vedere che i vari provvedimenti del governo e regionali "possono vietare attività sportive, attività ricreative, limitazioni per la movida… e noi?". A breve, però, la situazione potrebbe cambiare: già da questo fine settimana le grandi e medie superfici di vendita potrebbero infatti chiudere, con l'eccezione probabilmente dei negozi di alimentari. Una decisione "simbolicamente molto importante", ha definito il pacchetto di provvedimenti in arrivo il presidente della Lombardia Attilio Fontana. "Speriamo", è il laconico commento del lavoratore.

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