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Lutto a Como, la poetessa Maria Gloria Grifoni muore di Covid tre giorni dopo il marito

La poetessa e drammaturga Maria Gloria Grifoni è morta la scorsa domenica all’ospedale Sant’Anna di Como, dov’era ricoverata a causa del Coronavirus. Nata a Firenze, viveva a Cantù, dove collaborava col teatro comunale. Aveva 78 anni: soltanto tre giorni prima della sua morte era scomparso il marito, sempre a causa del Covid.
A cura di Francesco Loiacono
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Doppio lutto, a pochi giorni di distanza, a Cantù, in provincia di Como. La scorsa domenica la poetessa Maria Gloria Grifoni è morta all'ospedale Sant'Anna, dove era stata ricoverata a causa del Coronavirus. Solo tre giorni prima lo stesso virus aveva ucciso il marito della poetessa, Angelo Bardone. Marito e moglie avevano rispettivamente 83 e 78 anni.

Era nata a Firenze, è stata poetessa e drammaturga

Maria Gloria Grifoni era nata a Firenze nel giugno del 1943 e aveva vissuto nel Novarese prima di stabilirsi in pianta stabile a Cantù, in provincia di Como. Ha studiato nell’ambito della letteratura, della filosofia e della storia dell’arte con maestri di spessore tra cui la critica letteraria Annamaria Catalucci, Lalla Romano e Kuniaki Ida. Poetessa e drammaturga, ha pubblicato diverse raccolte di poesie (L’inchiostro dell’uomo – Cesati 1988, Dialoghi Assenti – Sapiens 1992, Il Canto di Giuda – Amministrazione Provinciale di Como 1998) e testi teatrali, alcuni dei quali sono stati poi portati in scena da diverse compagnie. Diversi i riconoscimenti ricevuti: nel 1985 alla Rassegna nazionale di poesia Cesare Pavese di Milano, nel 1986 è stata inserita tra i "Poeti intorno al mondo" del Gazzettino, mentre nel 1989 aveva ricevuto la medaglia d'oro a Praga nella rassegna I migliori dell'anno patrocinata dai ministeri della Repubblica Ceca.

A Cantù aveva collaborato col teatro comunale San Teodoro ed era tra i protagonisti della vita culturale cittadina. "Maria Gloria era una persona di ampia visione culturale, aveva viaggiato molto, e condivideva le proprie esperienze ed idee – ha ricordata il direttore artistico Dario Galetti sulla "Provincia di Como" -. Ci sentivamo, è accaduto anche di recente, non vedeva l’ora che potessimo riaprire per intraprendere nuovi progetti. È davvero una brutta notizia".

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