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Il volto di Mussolini su bustine di zucchero: bufera su un bar di Besana Brianza

In un bar di Besana Brianza, in provincia di Monza, i clienti si sono trovati in mano delle bustine di zucchero con sopra il volto di Benito Mussolino e la scritta: “Duce, sei sempre nel mio cuore” e “Chi osa vince”. A denunciare il tutto è stato il Partito democratico della sezione locale che in un post scrive: “A noi fanno solo vomitare”.
A cura di Giorgia Venturini
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Bustine di zucchero dallo sfondo nero con sopra il volto di Benito Mussolini accompagnato dalle scritte: "Duce, sei sempre nel mio cuore" e "Chi osa vince". È quello che i clienti del bar di Valle Guidino a Besana Brianza, in provincia di Monza e Brianza, si sono trovati davanti quando hanno chiesto dello zucchero per il loro caffè. Un caffè amaro, dunque, per i cittadini del piccolo paese brianzolo. A denunciare tutto questo è il Partito democratico della sezione locale con un post su Facebook: "Non ci sono parole! A noi fanno solo vomitare. O il titolare chiede subito scusa e ritira queste spregevoli segni fascisti, o nessun democratico del nostro territorio metterà mai più piede in quel pubblico esercizio".

Tanti i commenti dei cittadini

Così in paese è scoppiata subito la polemica: il Partito democratico ha invitato i cittadini a boicottare l'iniziativa del bar non andando nel locale. Mentre altri parlano anche di altri episodi simili sempre all'interno dello stesso esercizio commerciale. Tanti i commenti contro il locale che si possono leggere sotto il post: "Io ci sono passato una volta tanti anni fa e non ci ho più messo piede. Non ricordo se allora erano bustine di zucchero o altro, comunque sempre schifezze di quel genere. Se non si può denunciare perlomeno boicottiamolo", scrive un cittadino. E ancora: "Queste schifezze sono in quel bar da anni". Oppure: "Non è denunciabile per reato di apologia di fascismo?".

Nel 2019 un cartello in corso Buenos Aires a Milano pro Mussiolini

L'iniziativa del bar arriva più di un anno dopo lo striscione neofascista che gli Ultras della Lazio hanno esposto in corso Buenos Aires a Milano sul quale campeggiava la scritta "Onore a Benito Mussolini". Allora la Procura del capoluogo lombardo aveva denunciato 9 ultras e per uno di loro, Claudio Corbolotti, lo scorso settembre è stato chiesto il rinvio a giudizio. Secondo l'accusa, Corbolotti, ex collaboratore nella segreteria dell'allora sindaco di Roma Gianni Alemanno e già arrestato nel 2004 per gli scontri fuori dallo stadio Olimpico, aveva incitato gli altri supporter a rispondere "presente" al grido "Camerata Mussolini", facendo anche il saluto romano.

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