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Il racconto dell’incendio dei residenti in via Pier Lombardo a Milano: “Temevamo un attentato”

L’incendio di giovedì 11 maggio in via Pier Lombardo in zona Porta Romana a Milano ha distrutto un furgone, 10 auto, 5 moto e reso inagibile 12 appartamenti. I residenti ricordano quei momenti di paura, dall’esplosione alle fiamme.
A cura di Enrico Spaccini
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La chiamata per un incendio in via Pier Lombardo, in zona Porta Romana a Milano, è arrivata alle 11:50 di ieri, giovedì 11 maggio. In un primo momento si parlava di un furgone che era andato a fuoco e che le fiamme avevano già avvolto altre tre auto parcheggiate lungo la strada. Quel furgone, però, trasportava venti bombole di ossigeno che hanno poi provocato un'esplosione.

In pochi minuti, l'incendio ha coinvolto tre piani di un palazzo che è stato subito fatto evacuare. Molti erano già scesi in strada, come Claudia: "Ho sentito un boato e ho visto le fiamme fuori dalla finestra. Sono scappata in strada e la gente urlava". Ancora questa mattina si sono state nuove segnalazioni per un focolaio che ha provocato un nuovo principio d'incendio. L'allarme è partito intorno alle 7, quando via Vasari era ancora chiusa per l'esplosione di ieri.

"Ho sentito le urla e ho capito che non era un incidente"

Il fumo nero è salito fino ai piani alti del civico 19. Tra chi fugge cercando di portarsi via quanto più possibile dalle proprie case, si distingue un uomo che corre in senso opposto. È Steve Walters, il 36enne scozzese proprietario e chef del Salt Food Atelier di via Pier Lombardo che imbraccia un estintore. "Ho preso tutti quelli che avevo nel mio locale", racconta, "ho provato a spegnere il fuoco, ne ho fatti fuori quattro".

Fino a che le fiamme non erano visibili dalle finestre del palazzo, la maggior parte dei residenti pensava si trattasse di un incidente. "In questo incrocio capita spesso", racconta una studentessa universitaria indicando via Vasari, "ma poi ho sentito le urla e ho capito che era qualcos'altro".

I 130 bambini dell'Istituto Suore Mantellate

Proprio in quell'incrocio, c'è l'Istituto Suore Mantellate. Compresa la portata di quanto stava accadendo, da lì sono stati fatti evacuare tutti i 130 bambini del nido. "Abbiamo visto le fiamme fuori dalle finestre del nido, temevamo che si trattasse di un attentato", spiega la coordinatrice Marina Garibaldi, "abbiamo fatto molte prove di evacuazione e i bambini erano preparati".

Il palazzo dell'Istituto, alla fine, non ha riportato danni. Solo una suora di 89 anni è stata portata al pronto soccorso. Nel corso delle operazioni di evacuazione, infatti, sarebbe caduta riscontrando un trauma cranico.

La conta dei danni

Chi ha potuto, ha portato via con sé computer, ricordi e i beni più preziosi che erano a portata di mano. In tutto sono circa 200 le persone che sono state evacuate, una decina le auto distrutte e cinque le moto incenerite. Gli appartamenti dichiarati inagibili 12.

L'incendio è stato domato dai vigili del fuoco che erano arrivati in via Pier Lombardo con 7 mezzi. A parte la suora, l'unico ferito a causa del rogo è il conducente del furgone delle bombole di ossigeno. L'uomo, infatti, avrebbe provato fino all'ultimo a portarne via il più possibile dal mezzo, considerando la loro alta infiammabilità. Ha riportato diverse ustioni, ma è già stato dimesso.

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