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Il movente e il mistero della donna mai vista dai vicini: i dubbi sull’omicidio suicidio di Vanzaghello

Carabinieri e inquirenti sono al lavoro per cercare di ricostruire minuto per minuto quanto accaduto in una palazzina di Vanzaghello: certo è che il cadavere di Franco Deidda è stato trovato in casa, mentre quello di Daniela Randazzo in cortile.
A cura di Giorgia Venturini
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Franco Deidda e il palazzo dove sono stati rinvenuti i corpi, a Vanzaghello
Franco Deidda e il palazzo dove sono stati rinvenuti i corpi, a Vanzaghello

È ancora tutto da chiarire quanto accaduto ieri in una mansarda a due passi dal centro di Vanzaghello, paese del Milanese. Quello che è certo fino ad ora è che il cadavere di Franco Deidda, 62 anni, è stato ucciso da un colpo di pistola alla tempia e trovato nella sua casa, mentre il cadavere di Daniela Randazzo, 57 anni, è stato trovato in cortile con una pistola a fianco. I vicini avrebbero sentito due colpi: uno più ovattato e uno più forte. L'ipotesi più credibile al vaglio dei carabinieri e inquirenti è che la donna abbiamo ucciso l'uomo per poi andare sul balcone e rivolgere la pistola contro di sé prima di cadere.

La donna era sconosciuta dai vicini

Ora gli investigatori sono al lavoro per cercare di ricostruire minuto per minuto quanto accaduto all'interno dell'abitazione. Alcuni testimoni hanno riferito di aver visto la donna a cavalcioni sulla ringhiera della mansarda dell'ultimo piano della palazzina in via Arno. Poi cadere giù. Alcuni vicini hanno anche riferito che la donna non era mai stata via prima. Franco Deidda era separato e viveva da solo: "Non conoscevo bene Deidda. So solamente che era divorziato e viveva da solo nell’appartamento", precisa uno dei vicini a Il Giorno. Tra le ipotesi quella che la donna era un'amica dell'uomo, ma cosa sia successo è ancora tutto chiarire: i vicini al momento non riferiscono di aver sentito urla o litigi.

Il ricordo di un amico di Franco Deidda

Un amico di Franco Deidda racconta di essere sotto choc dopo aver saputo della morte del 62enne: "Abbiamo lavorato insieme per dieci anni. Anche se era da qualche tempo che non avevo modo di incontrarlo era un mio carissimo amico. Non riesco ancora a capacitarmi di quanto successo. Franco lavorava per un’agenzia editoriale, nella sostanza il mio lavoro, e collaborava con il comparto assicurativo. Ricordo che era un istruttore di tiro e che era divorziato". Fondamentali per le indagini saranno i prossimi giorni quando verranno effettuati tutti gli esami medici sul corpo dell'uomo e della donna.

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