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Milano Design week 2022

Il direttore del Salone del Mobile a Fanpage: “Non abbiamo accusato la mancanza di cinesi e russi”

Intervista al direttore generale del Salone del Mobile di Milano Marco Sabetta.
A cura di Filippo M. Capra
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Il Salone del Mobile è tornato e con lui anche il Fuorisalone. Per cinque giorni, dal 7 al 12 giugno, Milano è stata invasa da venditori e compratori, turisti da tutto il mondo, arrivati solo per rivivere a pieno l'esperienza di una delle fiere del design più importanti del mondo. Fanpage.it ha contattato il direttore generale del Salone del Mobile Marco Sabetta per commentare i risultati a 24 ore dalla conclusione della nuova edizione.

Direttore, che ritorno è stato?

Un ritorno in grande stile, i risultati sono andati al di là delle nostre previsioni. Abbiamo totalizzato 262.000 visitatori da 173 Paesi del mondo. Siamo molto soddisfatti ma quello che più conta è che ad essere contenti siano gli espositori. Noi abbiamo cercato di metterli nelle migliori condizioni perché i protagonisti sono loro.

Avete patito la mancanza di cittadini russi e cinesi?

Sicuramente non sono venuti tutti quelli che generalmente venivano, anche se qualche presenza è stata registrata. Nessun visitatore invece dalla Cina. Quanto abbiamo riscontrato, però, è che gli operatori arrivati hanno elevato la qualità. Così facendo, non abbiamo risentito della riduzione di quantità.

Marco Sabetta, direttore generale del Salone del Mobile
Marco Sabetta, direttore generale del Salone del Mobile

Qual è stato l’impegno della manifestazione nel rispetto dell’ambiente? 

Abbiamo realizzato un'installazione importante dedicata alla sostenibilità con materiali di recupero e di scarto che in passato si pensava non servissero. Poi abbiamo stilato un decalogo con dei consigli alle aziende da seguire per migliorare nel rispetto dell'ambiente. Certamente non ci illudiamo che questo possa accadere dall'oggi al domani, ma è un percorso già avviato che tutti vogliamo fare. Le faccio un esempio: c'è un'azienda che ha ridotto l'utilizzo dei bilici. Da che ne usavano sette in passato per un lavoro, ora ne usa uno solo.

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Quali sono gli strumenti e i materiali concreti e attuali a disposizione del design?

Dalle plastiche riciclate a una serie di materiali riusati e le squame di pesce. Sono tantissimi. Cito anche il riutilizzo del legno e di tutto quello che viene costruito. In questo modo favoriamo un'economia circolare.

Dopo gli ultimi due anni di pandemia vissuti hanno dimostrato di adattarsi gli spazi? 

La fiera era completa in tutti i padiglioni. Qualche azienda per motivi diversi non è venuta, vuoi per via dello spostamento da aprile a giugno, vuoi per altre cause. La fiera però era piena, non abbiamo avuto grossi problemi. Anzi, forse ne avremmo avuti a trovare ulteriori spazi (ride, ndr).

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Il successo del Salone si accompagna a quello del Fuorisalone. 

Abbiamo proposto tantissimi eventi, c'è stata grande partecipazione. Per me però è importante tener sempre presente che funziona perché esiste un forte Salone del Mobile. Tutti i tentativi alternativi, con un Fuorisalone non accompagnato dal Salone, sono naufragati. L'accoppiata è qualcosa di unico al mondo e funziona alla grandissima.

Da cosa ripartire in vista della prossima edizione? 

Da tutto, puntando sempre a migliorarci. L'anno prossimo l'edizione si terrà regolarmente dal 18 al 23 aprile e vogliamo proporre qualcosa di ancora più bello. La speranza è che le varie pandemie e la guerra finiscano così da tornare ad una normalità definitiva.

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