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Il Comune di Milano potrebbe aumentare il costo dei biglietti di Atm: il prezzo oltre 2 euro

Il sindaco Sala è stato chiaro: quello del trasporto pubblico è un “problema grave”. Il bilancio del 2022 avrà un buco di circa 120 milioni a causa dei rincari dell’energia e dei pochi passeggeri. Un aiuto da Roma potrebbe non bastare per far regolare i conti.
A cura di Enrico Spaccini
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Immagine di repertorio
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Che quello del trasporto pubblico sia ormai diventato un "problema grave" per Milano, non è più un mistero. Lo ha detto a chiare lettere anche lo stesso sindaco Beppe Sala ieri, all'assemblea dell'associazione nazionale dei Comuni italiani. "La biglietteria non funziona ancora come prima del Covid", ha detto il primo cittadino che punta il dito poi anche contro i "costi fissi", che sono rimasti tali, e le bollette quadruplicate. E allora la soluzione può essere solo una: aumentare il costo dei biglietti.

"Dobbiamo costruire un bilancio prudente"

Anche il direttore dell'Azienda trasporti milanesi, Arrigo Giana, nei giorni scorsi aveva fatto i primi conti per il 2022: "Abbiamo un 22-23 per cento in meno di passeggeri e abbiamo una previsione di rincaro dei costi dell'energia quattro volte tanto". Quindi, se nel 2022 la bolletta è arrivata a 45 milioni di euro, nel 2023 potrebbe arrivare a 170 milioni. "Ci auguriamo che il Governo ne tenga conto e salvaguardi quei fondi che sono stati ipotizzati", ha concluso Giana.

"Bisogna fare un discorso serio, rigoroso e sincero ai cittadini", ha detto Sala, "dobbiamo riuscire a costruire un bilancio prudente, che per forza pareggia entrate e uscite".

Il peso del trasporto pubblico

Come scrive La Repubblica, la voce "mobilità e trasporti" nelle spese correnti del Comune pesa da sola per il 37 per cento, ovvero poco più di 1 miliardo sui 2,8 miliardi totali. Di quel miliardo, più di 800 milioni sono spesi per il servizio fornito da Atm. Esborso solitamente coperto dagli introiti dei biglietti e con il Fondo per il trasporto pubblico che da circa 20 anni è fermo intorno ai 260 milioni.

Tornando in epoca pre pandemica, il costo dei biglietti portava nelle casse del Comune 437,2 milioni di euro. Era il 2019 e, tralasciando il 2020 per ovvi motivi legati appunto al lockdown, nel 2021 questi sono scesi a 234.8 milioni. Ma era ancora ben presente lo strascico legato al Covid e, quindi, da Roma hanno aggiunto a quei 260 milioni altri 212 sotto il nome di "ristori".

Un aumento inevitabile

Arrivando ai giorni nostri, le più rosee previsioni parlano di 320 milioni di euro che arriveranno dai biglietti stampati e timbrati nel 2022. Un dato che, seppur ottimistico, genera comunque un buco di circa 120 milioni rispetto al 2019. A questo, già non poco ampio, verranno aggiunti i costi extra delle bollette e quelli legati all'apertura della M4 che costerà al Comune 100 milioni di euro per 32 anni.

Già ad agosto si era iniziato a parlare di un aumento del costo del biglietto, al tempo ancora più legato al fattore inflazione. Ad ottobre Sala aveva assicurato che il rialzo del prezzo del biglietto era "congelato per il momento". Ora, però, appare inevitabile, anche se una data certa ancora non c'è.

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