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“Hanno strumentalizzato la mia denuncia”: parla la ragazza che ha filmato un molestatore sul treno

Gnima ha pubblicato sui social il video delle molestie che ha ricevuto sul treno da parte di uno sconosciuto, ma non immaginava che quelle immagini potessero essere strumentalizzate per fare compagna contro i migranti: “Hanno insultato indirettamente anche me, che sono nata in Italia da genitori senegalesi”.
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Gnima è una ragazza di 30 anni e sabato 6 maggio si trovava sul treno regionale che da Milano porta a Chiasso, quando un ragazzo è passato davanti a lei mostrando le sue parti intime e praticando l'autoerotismo. La ragazza ha deciso di filmare le molestie e pubblicarle sui social, ma – come ha denunciato lei stessa – "diverse persone, politici compresi, hanno strumentalizzato l’episodio", a conferma dei rischi di questo metodo di denuncia pubblica.

Le molestie sul treno

"Mi fissava. Sono salita su una carrozza centrale. A treno partito me lo sono ritrovato a bordo, si masturbava. Quando ho iniziato a riprenderlo è uscito dal vagone e si è chiuso in bagno", ha raccontato Gnima in un'intervista al Corriere della sera.

"A quel punto mi sono alzata per cercare il capotreno – continua – ma lui è tornato indietro, ancora con il pene di fuori, avvicinandosi sempre di più. Gli ho sferrato un calcio: se n’è andato, forse non s’aspettava la reazione. Ho raggiunto il capotreno, che immediatamente s’è attivato per braccarlo".

L'uomo è riuscito a scappare ed è stato individuato soltanto una settimana dopo dagli agenti della Polfer, anche grazie al video che la ragazza ha girato e che ha allegato alla denuncia. Gnima, però, qual video ha deciso di condividerlo anche sui social, scatenando reazioni che neanche lei immaginava.

Le strumentalizzazioni del video

Gnima spiega di aver voluto condividere il video "come ‘prova' di quello che potrebbe capitare a qualsiasi donna. Ho sentito la necessità di documentare quei minuti da incubo", ma – aggiunge – "il problema è che diverse persone, politici compresi, hanno strumentalizzato l’episodio".

Alcuni leader politici, in particolare della Lega e di Fratelli d'Italia, e alcune pagine che professano di denunciare sui social i reati che avvengono a Milano hanno approfittato di quel video – racconta – per fare "propaganda contro gli immigrati: ‘Risorse', ‘Animali'".

Ma non solo: queste persone non se la sono presa soltanto con il molestatore, ma anche con la ragazza. "Hanno insultato indirettamente anche me, – spiega – che sono nata in Italia da genitori senegalesi. E ancora una volta non si empatizza con la vittima. Qualcuno mi ha chiesto come fossi vestita".

Gnima ha quindi provato sulla sua pelle quanto sia stato importante filmare le molestie e consegnare il video alla Polizia, ma allo stesso tempo quali siano i rischi di utilizzare i social come gogna mediatica.

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