33 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Finisce la fuga di Massimo Riella, la figlia: “Sono contenta che sia stato arrestato”

Il giorno dopo l’arresto di Massimo Riella, evaso lo scorso marzo e trovato dalla polizia in Montenegro, a Fanpage.it parla la figlia Silvia: “Finalmente si è messa una fine a tutto. Ora almeno so dove è”.
A cura di Giorgia Venturini
33 CONDIVISIONI
Immagine

Il giorno dopo l'arresto di Massimo Riella, evaso lo scorso marzo e trovato dalla polizia in Montenegro, a Fanpage.it parla la figlia Silvia: "Finalmente tutto è finito. Ora almeno so dove è". Riella verrà ora estradato. I tempi dipendono se lui acconsentirà subito a un rientro in Italia oppure attenderà una decisione dal giudice: "Almeno adesso sappiamo dove si trova. Non lo sentivo da un po': fino a una settimana fa sapevamo che era in zona". Silvia precisa a Fanpage.it che ha scoperto tutto dai giornali, nessuno l'ha mai contattata.

Se però è finito un incubo da una parte, dall'altra la situazione resta ancora nel limbo: "Non abbiamo notizie ufficiali. Non sappiamo chi è con lui e a cosa si va incontro". Toccherà ora ad avvocati e Procura procedere per un procedimento penale. Massimo Riella rischia per il reato di evasione una pena fino a tre anni di carcere.

L'arresto lo scorso dicembre

Lo scorso dicembre il 48enne era finito in carcere perché accusato di essere il responsabile di una rapina ai danni di due anziani. Da allora si era sempre detto innocente. Alla sua innocenza hanno creduto un po' tutti nell'alto lecchese: tanto che dopo la sua evasione in molti lo hanno coperto. "È sempre stato una persona onesta e ha sempre ammesso le sue colpe. Ha diversi procedimenti chiusi che ha pagato non tirandosi indietro davanti alle sue responsabilità", spiega a Fanpage.it l'avvocata Roberta Minotti. "Per questo quando dice che non ha commesso nessuna rapina io gli credo. Senza di lui è stato difficile anche impostare la parte difensiva, ora potrà spiegare tutto".

A maggio Riella voleva costituirsi

L'avvocato ha incontrato Riella a maggio: "Voleva costituirsi. Era ferito al petto: era vivo per miracolo". Da chiarire anche quanto accaduto tra i monti del lecchese: "Una guarda penitenziaria ha sparato contro Massimo", aveva denunciato il padre dell'evaso. "A un certo punto l'agente ha fatto partire un colpo – spiega la figlia Silvia a Fanpage.it -. Mio nonno ha urlato e mio padre è scappato. Sarebbero allora partiti altri colpi che potrebbero averlo ferito. Anche se l'agente avrebbe detto di aver sparato in aria". Anche allora l'obiettivo era convincere Riella a costituirsi, ma era fuggito. La sua fuga poi è terminata sabato 16 luglio in Montenegro.

33 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views