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“Due multe in tre giorni sono troppe e non vanno pagate”: giudice annulla sanzioni a un automobilista

Il giudice di Pace di Milano ha cancellato due verbali eseguiti nei confronti di un automobilista che avrebbe fatto scattare due volte l’autovelox di Pioltello: “Due multe in tre giorni sono troppe”.
A cura di Ilaria Quattrone
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Sono stati annullati due verbali nei confronti di un automobilista di Milano che avrebbe fatto scattare due volte l'autovelox installato sulla strada Cassanese che si trova a Pioltello: a deciderlo è stato il giudice di Pace di Milano. Il conducente, che era sicuro di aver rispettato i limiti, aveva deciso di rivolgersi all'associazione Migliore tutela.

Quest'ultima, attraverso i legali di Altvelox, ha redatto i ricorsi che sono stati poi accolti. Una parte fondamentale di questi ricorsi è "una formale richiesta documentale e di accesso agli atti inviata a città metropolitana per ottenere una serie di documenti tecnici riferiti alla cartellonistica ma sopratutto all'autovelox utilizzato per le contestazioni".

Sulla base di quanto rivelato dall'associazione, riportato dal giornale Il Giorno, la pubblica amministrazione avrebbe fornito solo parte delle carte richieste "mancando però la consegna del documento tecnico di primaria importanza riferito allo strumento elettronico".

Perché il giudice ha cancellato le multe

Il giudice ha poi sottolineato "l'importante aspetto delle infrazioni commesse, a dire di città metropolitana di Milano, in un lasso di tempo troppo esiguo affinché il conducente potesse rendersi conto di aver ‘semmai commesso' le infrazioni contestate motivo per il quale venivano accolte le nostre proteste". Sostanzialmente aver dato due multe in tre giorni è troppo soprattutto perché l'automobilista non avrebbe avuto consapevolezza di aver commesso l'infrazione.

E quindi per questo motivo ha applicato l'articolo 8 bis comma 4 della legge 689 del 1981, la quale dispone che "le violazioni amministrative successive alla prima non sono valutate, ai fini della reiterazione, quando sono commesse in tempi ravvicinati e riconducibili ad una valutazione unitaria".

È infatti probabile, secondo il giudice, che il conducente "dell'autovettura di proprietà del ricorrente abbia commesso tutte le violazioni nello stesso punto per un errata interpretazione della normativa, che lo portava a ritenere di essere nei limiti della velocità. In quest'ottica deve essere valutata, a parere di questo giudice, la contiguità tra le infrazioni. È evidente che chi ha commesso l'errore ha continuato a reiterarlo".

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