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“Dosi sprecate, sms in ritardo e disorganizzazione”: in Lombardia vaccini over 80 nel caos

Appuntamenti comunicati la sera prima, sedi assegnate lontanissime, bug nel sistema di prenotazioni. Per la disorganizzazione e i problemi del portale regionale molti anziani over 80 in Lombardia rischiano di non riuscire a presentarsi per fare il vaccino. Lo spiega a Fanpage.it la consigliera regionale Elisabetta Strada: “È fonte di stress per persone anziane e fragili, e si rischia che le dosi di vaccino rimangano inutilizzate”.
A cura di Simone Gorla
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Anziani che non si presentano all'appuntamento per il vaccino anti Covid perché hanno ricevuto l'sms di conferma solo la sera precedente. Famiglie costrette ad accompagnare i nonni a chilometri di distanza per raggiungere il centro vaccinale assegnato, pur avendone un altro molto più vicino. Defezioni, confusione e disorganizzazione che rischiano di avere due gravi conseguenze: incertezza e stress per persone di oltre 80 anni e i loro parenti. Spreco di dosi che rimangono inutilizzare a fine giornata.

Prosegue con molte difficoltà la campagna vaccinale per gli over 80 in Lombardia. Problemi che non sono dovuti solo alla carenza di dosi e personale, ma anche ai disservizi di Aria, società regionale che gestisce la piattaforma di prenotazioni per chi ha diritto al vaccino. Bug e ritardi hanno portato al sovraffollamento di alcune strutture e al sottoutilizzo di altre.

"Ho svolto una mia piccola indagine e ho ricevuto oltre 200 risposte: molti hanno avuto problemi, c'è chi a 90 anni ha ricevuto il messaggio la sera con l'appuntamento per la mattina successiva alle 10", racconta la consigliera regionale Elisabetta Strada (Lombardi Civici Europeisti). 

"La situazione è paradossale: mancano le dosi, ma a causa delle disorganizzazione sulle prenotazioni rischiamo che restino fiale inutilizzate se le persone non si presentano perché hanno avuto l'appuntamento tardi". Ma il peggior disagio provocato dai disservizi è sul benessere degli anziani, continua la consigliera. "Persone già fragili e non sempre autosufficienti costrette ad aspettare la sera prima dell'appuntamento per sapere quando e dove andare, con il rischio di non vedere il messaggio o non potersi organizzare in tempo e dover ricominciare la trafila. È una follia".

C'è anche chi si trova costretto a fare 30 chilometri per raggiungere la sede assegnata. "Mi hanno riferito di persone che da Segrate sono dirottate all'Humanitas di Rozzano o a Pieve Emanuele, lontanissimo, pur avendo il San Raffaele lì accanto".

All'inizio di febbraio la consigliera Strada aveva presentato un'interrogazione al Pirellone chiedendo conto alla giunta regionale delle notizie di sprechi di dosi di vaccino e se ci fosse un protocollo per evitarli. Dopo oltre un mese, spiega che "non abbiamo avuto conferme di quali siano i protocolli che vengono utilizzati dalle singole strutture. All'interrogazione in aula fu risposto che non si butta via niente, ma pochi giorni fa mi hanno riferito che a Lodi sono state buttate ancora delle dosi. Non ci sono indicazioni univoche in merito". Per questo "proprio oggi ho mandato una nuova interrogazione su questo tema, per avere risposta in aula dal nuovo dg Welfare Giovanni Pavesi durante la Commissione sanità".

Con il passaggio al portale delle Poste potrebbe migliorare la situazione, ma l'incertezza resta. Ci sono altre domande senza risposta: cosa succedere agli anziani che non si possono muovere da casa e il cui medico di famiglia non ha aderito alle vaccinazioni a domicilio?

Sappiamo che su oltre 720mila over 80 lombardi circa 575mila hanno aderito alla campagna e ne sono stati vaccinati 150mila. "E i 140mila che non si sono iscritti è perché non vogliono essere vaccinati? O non sanno come fare, oppure non hanno nessuno che li aiuti? Quanti anziani soli non sanno nulla?", si chiede la consigliera di opposizione. E ancora: "Oggi non sappiamo quando parte la campagna dei fragili e cronici. Gli insegnanti hanno scoperto di avere la prenotazione dal fascicolo sanitario elettronico, senza avere l'sms di conferma. Perché non ci si può organizzare meglio?".

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