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“Dobbiamo dichiarare l’abbandono dei figli per avere la maternità”: coppia Lgbt respinta dal sito dell’Inps

Il software dell’Inps blocca la registrazione delle coppie lgbt perché non riconosce il codice fiscale dei genitori con lo stesso sesso. Spetterebbe al Ministero (in pochi minuti) sbloccare il sistema.
A cura di Giorgia Venturini
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"Due mesi per avere dall'Inps il prolungamento della maternità perché il software non riusciva a riconoscere i genitori dello stesso sesso". Lo hanno denunciato a Fanpage.it Alessandra e la moglie Gaia, genitori di una bimba nata pochi mesi fa a Milano. Non sono l'unica coppia Lgbt a dover fare i conti con l'Inps: tutte, per fare in modo che la pratica vada a buon fine, devono dichiarare che la piccola è stata abbandonata dal padre.

"Noi – spiega Alessandra – abbiamo riscontrato questo problema quando abbiamo dovuto fare all'Inps la richiesta di estensione della maternità per mia moglie, che è la madre biologica della piccola. Noi siamo unite civilmente, siamo conviventi e io sono registrata come mamma della piccola perché abbiamo fatto un riconoscimento successivo alla nascita. Quindi abbiamo tutto in regola".

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Appena però sul portale dell'Inps vengono inseriti codici fiscali dello stesso sesso compare la scritta: "I dati anagrafici indicati sono incompatibili con i dati dell'altro genitore". Il tasto "avanti" è disabilitato, a meno che Alessandra non clicchi su una delle opzioni sottostanti, ovvero quella che l'altro genitore ha abbandonato la figlia. Così la coppia ha scelto di rivolgersi al caf per essere assistita durante la procedura.

"Quando mia moglie – spiega nel dettaglio Alessandra – accede sul portale dell'Inps, il software le dà subito dei problemi perché chiede di inserire tutti i codici fiscali della famiglia e scopre che non possono inserire due codici fiscali femminili. Siamo così passati attraverso un caf, magari non eravamo in grado noi di portare avanti la procedura corretta".

E ancora: "Dopo un mese che il caf non ci faceva sapere nulla, lo abbiamo sollecitato. Ci hanno risposto che era colpa del Inps che non rispondeva alla loro richiesta. Alla fine abbiamo dovuto inserire di nuovo i dati sul portale Inps e per sbloccare il software è stato necessario cliccare sulla voce ‘abbandono del padre‘. Ma noi abbiamo subito fatto presente che non c'era nessun padre che ha abbandonato la piccola.  Ed eravamo già al limite con lo scadere della richiesta. Ha rischiato di non poter andare avanti con la maternità perché L'Inps non controfirmava la pratica". Poi aggiunge: "Naturalmente non procedo per evitare false dichiarazioni. Quindi, di fatto né io né mia moglie possiamo prendere congedi per la piccola, a meno di dichiarare l'abbandono".

Occorre l'intervento del Ministero

Alessandra e Gaia sono l'ennesima coppia che ha avuto questo problema. Eppure in passato non sono mancate sollecitazioni e richieste per cambiare il sistema. Nulla è stato fatto: il software dell'Inps ancora non riconosce i codici fiscali di due genitori dello stesso sesso. Quanto basterebbe per cambiare questa "anomalia" del software? "Solo tre minuti. Per farlo però devono avere il via libera del Ministero. L'Inps ha fatto sapere che non possono procedere in autonomia", conclude Alessandra.

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