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Suicidio Davide Paitoni, uccise figlio di 7 anni

Davide Paitoni si è ucciso in carcere dopo aver sgozzato il figlio: ieri era stata rigettata la perizia psichiatrica

Davide Paitoni, il quarantenne che aveva ucciso il figlio di sette anni e accoltellato l’ex moglie, è morto suicida in carcere. Mercoledì sarebbe dovuto comparire in tribunale per il tentato omicidio di un collega.
A cura di Francesca Del Boca
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Davide Paitoni, il quarantenne di Varese che a gennaio aveva ucciso il figlio di sette anni e accoltellato l'ex moglie, si è suicidato in carcere a San Vittore, dove era detenuto. Sabato scorso il gip di Varese aveva respinto la richiesta di una perizia psichiatrica su di lui: esame non necessario, a suo parere, viste le modalità inconfutabili di un'esecuzione avvenuta con freddezza e lucidità.

Mercoledì l'uomo sarebbe dovuto anche comparire davanti al gip di Varese per rispondere del tentato omicidio (a colpi di taglierino) di un collega, avvenuto lo scorso autunno: motivo per il quale si trovava ai domiciliari nella casa del padre Renato, quando avvenne l’omicidio del figlio.

L'omicidio del figlio di sette anni

Il delitto viene commesso nei primi giorni di gennaio del 2022 a Morazzone, vicino a Gazzada in provincia di Varese. Prima Davide Paitoni infila uno straccio in gola al figlio di sette anni Daniele, che in quei giorni si trova con lui: si stava separando dalla moglie Silvia, e aveva ottenuto di passare il Capodanno insieme al piccolo. Poi gli racconta una bugia, per farlo sedere e tranquillizzarlo. Infine la coltellata fatale, dritta alla gola. 

La confessione

La confessione in un biglietto accanto al corpo nascosto nell'armadio, e in un messaggio vocale lasciato al padre anziano (e sordo). "Con la scusa di fargli la merendina, di fargli il dolcetto, l'ho fatto sedere nella sedia". Poi la coltellata, "un colpo secco". 

E conclude. "Mi dispiace, perdonami papà. Lo so che fa schifo uccidere il proprio figlio. Non guardare nell'armadio". In queste parole, vomita anche tutto il disprezzo che prova per la donna dalla quale si sta separando. Espressioni d'odio verso di lei e verso la sua famiglia, in particolare la suocera Mariangela.

Le coltellate all'ex moglie

Intanto la furia omicida dell'uomo non si ferma. Dopo aver sgozzato il figlio, prende la macchina e raggiunge a tutta velocità la casa dove si trova la madre di Daniele, evadendo così dai domiciliari. "Scendi, c'è Daniele in macchina, te l'ho riportato". Con questa scusa la donna si avvicina all'uomo dal quale si sta faticosamente separando, e che più volte ha denunciato per maltrattamenti. Una coltellata, due, tre. Silvia, ferita, riesce a fuggire, e Davide sale di nuovo in macchina. I carabinieri lo fermano appena in tempo, al confine con la Svizzera. Dentro l'automobile, una dose di cocaina e il coltello insanguinato.

Il gip lo aveva autorizzato a vedere Daniele

Sulla vicenda era intervenuta anche la ministra della Giustizia Marta Cartabia, chiedendo accertamenti sul perché un uomo come Davide Paitoni, pregiudicato e violento, potesse vedere il figlio nonostante l'arresto per tentato omicidio e le denunce di maltrattamenti presentate da moglie e suocero. Il gip di Varese infatti, lo stesso che aveva convalidato la misura cautelare dei domiciliari, gli aveva concesso di vedere Daniele. Come è stato possibile?

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