55 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Costretti a spogliarsi e a fare piegamenti: così sono stati perquisiti 3 attivisti accusati di aver imbrattato muri

Nove attivisti nella giornata di ieri, giovedì 19 maggio, sono stati perquisiti per degli imbrattamenti su dei palazzi di Milano. Uno in particolare – accusato di aver imbrattato un edificio dell’azienda Gazprom – è stato fatto svestire e gli è stato chiesto di fare dei piegamenti sulle ginocchia: “Era impaurito e arrabbiato”, spiegano a Fanpage.it.
A cura di Ilaria Quattrone
55 CONDIVISIONI
(Immagine di repertorio)
(Immagine di repertorio)

Alle 6.30 di giovedì 19 maggio, nove attivisti – che fanno parte di diversi collettivi e centri sociali di Milano – sono stati perquisiti su disposizione della Procura della Repubblica del capoluogo meneghino. Un'azione che, in un caso particolare, è stata particolarmente eccessiva: uno dei ragazzi è stato sottoposto a una perquisizione personale: in base a quanto apprende Fanpage.it, è stato infatti fatto spogliare completamente e obbligato a dei piegamenti sulle ginocchia.

Le denunce e le perquisizioni

Su nove attivisti, tre fanno parte del centro sociale "Lambretta" e dei Friday's For Future. Nel loro caso specifico, le perquisizioni arrivano dopo la denuncia presentata dall'azienda Gazprom in seguito all'imbrattamento e al sabotaggio con dei fumogeni delle videocamere del palazzo Centrex a Milano – azienda concessionaria di Gazprom – avvenuto il 19 marzo scorso. Gli altri sei sono accusati per una condotta simile avvenuta a novembre 2021 che però non ha nulla a che vedere con Gazprom. Per tutti loro, la Procura di Milano ha emesso decreti di perquisizione domiciliare e personale. A tutti sono stati sequestrati vestiti, telefoni e altri oggetti come le bandiere della pace. 

Il racconto di uno dei ragazzi perquisiti

Uno dei tre ragazzi del Lambretta perquisiti è stato contattato da Fanpage.it. J., 29 anni, ha raccontato del momento in cui si è ritrovato nella sua abitazione ben sei carabinieri: "Mi hanno detto che dovevano perquisire casa mia perché ero sotto indagine. Nel mio caso – spiega a Fanpage.it – la mia perquisizione si è svolta con una certa linearità". I militari, oltre ai vestiti, gli hanno portato via il cellulare: "Una cosa che mi ha impedito di lavorare". J. ha provato a mettersi in contatto con gli avvocati, ma nel momento in cui non gli hanno risposto, gli è stato impedito di contattare altre persone: "Io so di aver diritto a una chiamata vera e propria. Nel senso a una telefonata, in cui ricevo anche una risposta. Dopo che gli avvocati non mi hanno risposto, inizialmente non mi è stato permesso di farne un'altra. Poi io mi sono opposta e alla fine sono riuscito a chiamare un amico".

"Era molto impaurito e arrabbiato"

Nel caso di J. non è stata prevista una perquisizione personale. Ha però spiegato a Fanpage.it cosa il suo amico e collega del "Lambretta" ha dovuto subire: "Era molto impaurito e arrabbiato". I vari centri sociali e associazioni hanno poi sostenuto che ci sarebbero state delle pressioni esterne – forse dalla stessa Gazprom – proprio per queste perquisizioni: "Pressioni delle quali però per il momento non abbiamo le prove".

L'avvocato a Fanpage.it: "Eccesso di zelo"

Ovviamente, dopo quanto accaduto, I tre giovani del Lambretta hanno affidato il tutto nelle mani del loro legale, Mirko Mazzali. Anche lui raggiunto da Fanpage.it ha ritenuto eccessiva l'azione portata avanti dai carabinieri: "È chiaro che – spiega a Fanpage.it – se fatta per cercare droga, ha senso che vada come sia poi andata. Diverso se è stata fatta per cercare del materiale informatico che poi è stato sequestrato. C'è stato un eccesso di zelo assolutamente non giustificato dal provvedimento di perquisizione e sequestro disposto dal pubblico ministero".

I carabinieri informano la Procura di Milano

In conseguenza all'attenzione mediatica che si è accesa sul caso, è stato comunicato che "i Carabinieri del Comando Provinciale di Milano hanno informato la competente Procura della Repubblica in ordine alle lamentele esternate ai media a seguito dell’esecuzione della perquisizione. Le conseguenti attività di verifica saranno effettuate sotto la direzione dell’Autorità Giudiziaria".

55 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views