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Cosa si sa del ragazzo che si è suicidato all’università di Pavia

Si è tolto la vita per paura di perdere la borsa di studio e, dunque, l’alloggio. A 30 anni, lo studente del terzo anno dell’università di Pavia ha deciso di farla finita, annunciando il gesto estremo in una mail inviata al Rettore.
A cura di Filippo M. Capra
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Si è tolto la vita nel collegio dell'università di Pavia in cui frequentava il corso di Medicina in lingua inglese. Prima, ha programmato l'invio di una email al Rettore Francesco Svelto in cui annunciava il gesto estremo spiegando i motivi della sua decisione. È morto così lo studente di 30 anni trovato deceduto nella sua stanza, intimorito dalla possibilità di perdere la borsa di studio e in preda ad un forte stato depressivo per il quale era in cura da qualche tempo.

Cosa si sa dello studente dell'università di Pavia morto suicida

Nella comunicazione inviata al Rettore Svelto, il 30enne ha fatto riferimento ad alcuni studi sulla depressione e sui tempi medi per il conseguimento della laurea. La sua paura era quella di non avere più gli studi pagati, così come di trovarsi improvvisamente in mezzo a una strada. La revoca eventuale della borsa di studio, infatti, non gli avrebbe concesso di restare ulteriormente nel collegio. Grande lo sgomento tra tutto il corpo studentesco e docente. "Sono lo studente che si è tolto la vita in collegio": questo l'incipit della lettera inviata al Rettore dell'università di Pavia pubblicato da La Provincia Pavese. Nel prosieguo dell'email, il trentenne, iscritto al terzo anno, ha criticato fortemente anche il sistema dei crediti. Per regolamento del suo corso, gli studenti sono tenuti a dare e passare tutti gli esami dell'anno entro il 20 dicembre. Pena: l'impossibilità di iscriversi all'anno accademico successivo.

Un ex rappresentante degli studenti: Vergognatevi, non è una gara

Nel frattempo montano le polemiche attorno a un post pubblicato sulla pagina Facebook dell'ateneo pavese il giorno dopo la morte dello studente, e rimosso in tempi record, in cui si leggeva che l'università di Pavia è "perfetta per chi va di fretta". Un ex rappresentante degli studenti ha salvato lo screenshot prima che il post venisse cancellato, scrivendo che l'università dovrebbe vergognarsi perché "con questi post e le mitiche "giornate del laureato", alimentate la retorica tossica della meritocrazia".

Il post pubblicato e rimosso dall'università di Pavia
Il post pubblicato e rimosso dall'università di Pavia

Per l'ex studente, l'ateneo dovrebbe vergognarsi anche perché "insultate la memoria del nostro studente che soffocato dal vergognoso regolamento del corso di Medicina e dunque ripetente per non aver superato un esame in tutti quelli di un anno, ha deciso di farla finita. Vergognatevi – si legge ancora – perché fate vergognare la comunità studentesca. Vergognatevi, perché chi impiega più tempo a laurearsi non vale meno degli altri. L'università non è una gara".

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