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Simba La Rue e Baby Touche, le news sulla faida

Cosa rischiano Simba La Rue e la sua gang se il sequestro di Baby Touché fosse falso

Simba La Rue, durante l’interrogatorio di garanzia, ha sostenuto che non sia avvenuto alcun sequestro di Baby Touché, ma che tra i due ci fosse un accordo. Il ragazzo, qualora venisse confermata questa tesi, potrebbe rischiare di essere accusato di simulazione di reato.
A cura di Ilaria Quattrone
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È ancora alta l'attenzione sulla faida tra i trapper Simba La Rue e Baby Touché: vera o presunta che sia, a Simba La Rue – al secolo Mohamed Lamine Saida – una custodia cautelare in carcere. Con lui sono finite in manette altre otto persone. La loro è una diatriba che va avanti da quasi un anno e che è stata costellata da aggressioni, rapine e fino a un accoltellamento e un sequestro. All'origine di questi scontri, sembrerebbero esserci alcuni insulti riportati nei testi delle loro canzoni.

Insulti che hanno portato a ulteriore offese sui social e che poi sono culminate in azioni concrete: prima un lancio di sassi contro Simba, poi un'aggressione alla stazione di Padova sempre nei confronti di un amico del rapper, poi un'aggressione e rapina nei confronti di due amici di Touché e fino al presunto sequestro di quest'ultimo e all'accoltellamento di Simba.

L'interrogatorio di Simba La Rue

Ed è proprio il presunto sequestro che, negli ultimi giorni, sta tenendo banco. Proprio Simba La Rue, durante l'interrogatorio di garanzia, ha affermato che Touché sia entrato in auto spontaneamente: "Era tutta una cosa mediatica, ci siamo messi d’accordo anche perché “Touché” era interessato a sfruttare mediaticamente il video. Abbiamo anche programmato di far uscire una canzone insieme". Tesi confermata poi anche dal manager di La Rue.

Il rischio è che, qualora dovesse essere trovati elementi che confermerebbero questa tesi e che quindi il sequestro sia stato frutto di un accordo, Simba La Rue e le altre persone coinvolte in questo episodio potrebbero rischiare di essere accusate di simulazione di reato. Questo è disciplinato dall'Articolo 367 del Codice Penale.

Che cosa si intende per simulazione di reato

Secondo l'articolo: "Chiunque afferma falsamente essere avvenuto un reato ovvero simula le tracce di un reato, in modo che si possa iniziare un procedimento penale per accertarlo, è punito con la reclusione da uno a tre anni". In questo caso in effetti sono state diffuse sui social tracce che riconducevano a una ipotesi di reato ed è stata avviata un'indagine per accertarlo.

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