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Coronavirus, raddoppiano i morti sul lavoro in Lombardia: negli ultimi mesi già 177 decessi

Aumentano le morti sul lavoro in Lombardia. Secondo gli ultimi dati Inail, queste sono più che raddoppiate. Da inizio anno e fino al 31 luglio sono stati infatti registrati 177 casi di infortuni mortali. Nel 2019 invece questi si erano fermate a 88. L’incremento più importante arriva da Cremona mentre il numero più elevato è a Bergamo seguita a ruota da Brescia e Milano.
A cura di Ilaria Quattrone
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L'epidemia da covid-19 ha portato a un riduzione dei posti di lavoro, ma purtroppo a un aumento dei morti. Nell'ultimo anno infatti in Lombardia gli infortuni mortali sono più che raddoppiati. Secondo i dati Inail, rilevato da Cisl Lombardia, tra gennaio e luglio 2020, sono state 177 le denunce di infortunio. Nello stesso periodo del 2019, invece, le morti si sono fermate a 88.  L'incremento – secondo l'Inail – è dovuto all'elevato numero di denunce che sarebbero 121 fino al 31 luglio e collegate al Coronavirus.

I dati delle province lombarde

Rispetto al 2019, l'aumento peggiore di morti sul lavoro è stato rilevato nella provincia di Cremona che è passata da una a 22 denunce. Il numero più alto lo troviamo però a Bergamo con 36 casi seguita a ruota da Brescia e Milano con 34. “Tutto ciò dovrebbe impegnare Regione Lombardia a portare a buon fine il rafforzamento dei dipartimenti di prevenzione, completando le decisioni prese e concordate col sindacato sul reclutamento del personale ispettivo – sottolinea Pierluigi Rancati, segretario regionale Cisl Lombardia – in nessun modo possiamo consentire che l’impegno per la ripresa economica lasci in coda l’attenzione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro”.

In calo gli infortuni non mortali

Per quanto riguarda gli infortuni non mortali, secondo l'analisi dell'Inail, c'è un calo del 14,7 per cento dovuto al rallentamento dell'attività produttiva causato dal Covid-19. Si è passati dai 71.444 del 2019 ai 60.899 del 2020. Secondo l'istituto, il confronto tra i mesi del 2020 e il 2019 non è da considerarsi significativo considerato che in tutta Italia, dal 9 marzo e parte del mese di maggio, gran parte delle aziende si sono fermate facendo contrarre così il dato sugli infortuni non mortali. Diverso il caso delle morti sul lavoro. Nelle ultime rilevazioni, infatti, sono state incluse le infezioni da Covid-19 avvenute nell'ambiente di lavoro o a causa dello svolgimento dell'attività. Queste stanno avendo un impatto sull'aumento dei decessi registrati nella prima parte dell'anno. Secondo Cisl Lombardia però "l'unico confronto attendibile è quello tra i dati degli infortuni accaduti e quelle delle ore lavorare, che a oggi non sono ancora disponibili".

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