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Code davanti ai negozi a Milano, Zampa: “Sconcertante non capire la gravità della situazione”

Ieri è stata la prima domenica in zona arancione per Milano e la Lombardia dopo oltre tre settimane in zona rossa. Le vie dello shopping del capoluogo lombardo si sono popolate: tanta la gente in coda e diverse le file davanti ai negozi. Duro il giudizio della sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa: “È abbastanza sconcertante che le persone stentino a capire la gravità della situazione”.
A cura di Francesco Loiacono
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Code davanti ai negozi a Milano (dal video Askanews)
Code davanti ai negozi a Milano (dal video Askanews)

abbastanza sconcertante che le persone stentino a capire la gravità della situazione". Sono queste le parole della sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa, all'indomani delle scene che si sono viste in alcune città come Milano e Torino, passate da ieri come le rispettive regioni (Lombardia e Piemonte) in zona arancione. "È andato male", ha detto senza mezzi termini la sottosegretaria parlando alla trasmissione 24 Mattino su Radio24 del primo giorno di passaggio da una fascia di rischio a quella immediatamente inferiore, ma che resta comunque di gravità elevata. "Capisco che si debbano fare le compere, però se si vede una certa situazione o si cambia zona o si rinvia", ha proseguito Zampa.

A Milano vie dello shopping popolate e code fuori ad alcuni negozi

A Milano si sono tornate a popolare le vie dello shopping, soprattutto in centro (corso Vittorio Emanuele II) e in alcune strade commerciali più famose, come corso Buenos Aires e corso Vercelli. Va detto, per onor di cronaca, che nella maggior parte dei casi non si è trattato di veri e propri assembramenti: la polizia locale, contattata da Fanpage.it, ha riferito di non aver effettuato interventi o elevato sanzioni in tal senso. Di certo, rispetto a un periodo in cui quasi tutti i negozi del centro (tranne i pochi che vendono beni essenziali) erano chiusi, è apparso evidente ieri avere la percezione di un numero più consistente di persone in giro. E non sono mancate le code – con la gente in fila a distanza e con mascherina -, che si sono create soprattutto all'esterno dei negozi, per via delle norme che scaglionano gli ingressi a seconda della superficie degli esercizi commerciali.

Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, nel commentare il passaggio in zona arancione, aveva sottolineato: "Siamo in una situazione in cui il virus c'è ed è pericoloso. Non è iniziata la stagione del liberi tutti". Chi ieri è andato in centro per recarsi nei negozi aperti non ha infranto alcuna norma, ma resta il tema della responsabilità individuale e collettiva, e delle precauzioni che sarebbe il caso di mantenere dal momento che la Lombardia resta la regione italiana col più alto numero di contagi giornalieri, solo ieri oltre tremila. Per la sottosegretaria Zampa una soluzione potrebbe essere mantenere norme più restrittive anche se i dati consentono un alleggerimento: "Penso che con i presidenti di Regione si debba lavorare tutti insieme nel rigore, scegliere di stare in una situazione più restrittiva anche se i dati permettono un alleggerimento non sarebbe male".

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