91 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito
Voghera, l'assessore leghista Massimo Adriatici spara e uccide un uomo

Chiuse le indagini sull’ex assessore leghista Massimo Adriatici: “Sparò al 39enne per difendersi”

Sono state chiuse le indagini per l’ex assessore della Lega, Massimo Adriatici, che nel 2021 sparò e uccise un 39enne: per la Procura si tratta di eccesso colposo di legittima difesa.
A cura di Ilaria Quattrone
91 CONDIVISIONI
Massimo Adriatici
Massimo Adriatici

Sono state chiuse le indagini su Massimo Adriatici, l'ex assessore leghista alla Sicurezza di Voghera (Pavia) che il 20 luglio 2021 sparò e uccise Youns El Boussettaoui dopo un litigio avvenuto in piazza Meardi. Per la Procura, il capo di imputazione sarà eccesso colposo di legittima difesa.

Sulla notizia si è espresso anche il difensore di Adriatici, Gabriele Pipicelli che ha affermato di prendere atto dall'avviso di conclusione delle indagini "nonostante i tentativi di condizionamento con le farneticanti ipotesi prive di pregio giuridico sostenute da una parte della stampa, che la contestazione è quella di un eccesso colposo di legittima difesa" .

La ricostruzione della Procura

Nell'avviso, si legge che Adriatici sarebbe stato aggredito dall'uomo con una manata al volto che sarebbe stata talmente forte da farlo cadere a terra e fargli perdere gli occhiali. Per la Procura – l'indagine è stata condotta dal pubblico ministero Roberto Valli – El Boussetaoui si sarebbe avvicinato un'altra volta e lo avrebbe colpito nuovamente. A quel punto, Adriatici avrebbe estratto la sua pistola e avrebbe sparato.

Per la Procura, la reazione sarebbe stata sproporzionata al pericolo, ma non intenzionalmente: "È chiaro che in ogni caso, in questa triste vicenda, il ruolo dell’avvocato Adriatici è stato quello dell’aggredito che si è difeso", ha detto il legale al quotidiano "Il Corriere della Sera".

Cosa contestavano gli avvocati

La ricostruzione è stata fin da subito contestata dai legali dei familiari della vittima, gli avvocati Marco Romagnoli e Debora Piazza: tra le anomalie contestate c'erano sia le modalità con cui è stata eseguita l'autopsia (i legali non erano stati informati) sia il fatto che siano stati ignorati i video delle telecamere che dimostrerebbero come Adriatici abbia pedinato l'uomo.

Sempre nei filmati, si vedrebbe Adriatici muoversi, dopo aver sparato e mentre i carabinieri eseguono i rilievi, all'interno della scena del crimine senza che nessuno lo fermi. L'ex esponente della Lega avrebbe parlato e rivolto saluti amichevoli alle forze dell'ordine presenti, avrebbe usato il cellulare in tranquillità. Nei mesi successivi, sarebbe emerso anche un ulteriore dettaglio e cioè che l'ex assessore abbia parlato con un testimone per influenzare i suoi ricordi.

Una ulteriore polemica era sorta circa l'uso di proiettili, potenzialmente espansivi, che però in quell'occasione – come spiegato più volte dai legali della vittima – non si erano espansi.

91 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views