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Chiara Speranza, morta a 23 anni in un incidente stradale: indagato l’amico che guidava l’auto

Chiara Speranza aveva 23 anni quando è morta in un terribile incidente stradale a Milano: alla guida c’era un 25enne che al momento è indagato per omicidio stradale.
A cura di Ilaria Quattrone
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Chiara Speranza è la ragazza di 23 anni che è morta nella notte tra venerdì 2 e sabato 3 dicembre 2022 in un incidente stradale a Milano. La causa del tamponamento potrebbe essere, stando a quanto riportato dal quotidiano "Il Giorno", un colpo di sonno che avrebbe avuto il conducente del veicolo. Alla guida di una Fiat 500, noleggiata con il servizio di Sharing Enjoy, c'era un ragazzo di 25 anni.

È stato lo stesso giovane a raccontarlo all'arrivo in pronto soccorso all'ospedale San Carlo dove è ancora ricoverato a causa delle gravi ferite riportate. La sua non è una dichiarazione messa a verbale, ma è stata segnata alle forze dell'ordine che indagano sul caso. Il ragazzo è indagato per omicidio stradale e durante l'interrogatorio potrebbe confermare o smentire quanto segnalato agli investigatori.

Disposta l'autopsia

Lo schianto è avvenuto all'incrocio tra viale Lunigiana e via Gioia. Il pubblico ministero Francesco De Tommasi ha disposto l'autopsia sul corpo della 23enne e il sequestro sia dell'auto che dei cellulari dei tre ragazzi. Oltre a Chiara e al 25enne infatti, c'era anche una donna di trent'anni anche lei in ospedale al San Raffaele in codice giallo. Il conducente è stato sottoposto, come da prassi, agli esami per accertare la presenza o meno di alcol o sostanze stupefacenti nel sangue.

In base a una prima ricostruzione, l'auto aveva appena superato il cavalcavia di piazza Carbonari. A un certo punto, in viale Lunigiana, la ruota anteriore sinistra avrebbe urtato il marciapiedi: il veicolo ha sbattuto contro un albero per poi fermarsi in mezzo alla strada. Le condizioni della 23enne sono state fin da subite gravissime: nonostante il tempestivo intervento degli operatori del 118, non è stato possibile salvarle la vita.

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