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Chi era Norina Cristofoli, l’unico amore di Francesco Baracca: la fuga a Milano e le lettere d’amore

Francesco Baracca, asso dell’aviazione d’inizio Novecento oggi interpretato da Beppe Fiorello nel docufilm Rai “I cacciatori del cielo”, ebbe un grande amore segreto: la soprano Norina Cristofoli, al tempo sedicenne. Il sentimento ritrovato nelle lettere che i due si scambiarono prima della morte in guerra dell’aviatore. “Vorrei i tuoi baci per essere felice”, le scriveva.
A cura di Francesca Del Boca
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Norina Cristofoli e Francesco Baracca
Norina Cristofoli e Francesco Baracca

Occhi e capelli corvini, sguardo malinconico. Era Norina Cristofoli, nata nel 1902 a Tolmezzo, voce della lirica nazionale tra le più celebri del Novecento.

Una delle donne più eleganti e corteggiate dell'epoca, che decise però di non sposarsi mai. Rimase infatti tutta la vita fedele al suo grande amore di gioventù, un uomo impossibile da dimenticare: era "l'Asso degli Assi" dell'aviazione italiana Francesco Baracca, celebrità militare della Prima guerra mondiale.

A ricordarlo oggi è anche Rai Uno con il docufilm trasmesso in prima serata stasera 29 marzo “I cacciatori del cielo”, opera che celebra la nascita dell’Aeronautica Militare nell’anno del suo centenario attraverso imprese, vita e amicizie di Francesco Baracca: l'Asso degli Assi è qui interpretato da Giuseppe Fiorello, mentre Norina Cristofoli ha il volto di Claudia Vismara.

Sì, perché al centro della vita del pioniere dell'aviazione nostrano non ci sono solo imprese e volteggi in aria, ma c'è anche una donna. E un amore impossibile, sconosciuto fino a pochi anni fa.

Chi era Norina Cristofoli

Norina Cristofoli ha 16 anni quando incontra Francesco Baracca. L'amore sboccia a Udine poco prima dell'offensiva di Caporetto, ad un ballo. Norina è lì per caso, una giovanissima ragazza fra tante. Silenziosa, occhi bassi e dolci.

Francesco Baracca, già famoso ufficiale del cielo, è la stella della festa, idolatrato dalla gente e conteso dalle donne. Ma tra tutte le belle dame presenti nota quella ragazzina dall'aria ingenua e pulita.

Si frequentano di nascosto per un mese, ma il loro legame viene bruscamente interrotto dalla Storia: la disfatta di Caporetto obbliga Norina e la sua famiglia a fuggire da Udine, insieme alle migliaia di profughi che avevano lasciato le terre invase, e rifugiarsi a Milano.

La fuga a Milano e le lettere a Francesco Baracca

Il sentimento, però, non finisce qui. Continua attraverso alcune lettere che i due si scambiano nelle settimane a venire, fino alla morte dell'Asso dei Cieli: la corrispondenza segreta, che Norina ha conservato per tutta la vita, è stata ritrovata per caso a metà degli anni Novanta.

In queste lettere Baracca si soprannomina "Falco" e scrive "all'Usignolo" senza mai parlare di guerra, ma rimpiangendo di continuo "il nostro troppo breve idillio". "Vorrei qui i tuoi baci per essere felice", le scrive. "Ti stringo forte e ti bacio sulle labbra mia piccola Norina… se fossimo vicini verrei a rapirti in auto". E poi: "Verrò a Milano", le promette. Non accadrà mai.

Baracca morirà lo stesso anno sul Montello, vicino a Nervesa della Battaglia, abbattuto in guerra a soli 30 anni. Norina non lo vide mai più. Rimase sempre a Milano e divenne una celebre soprano, regina dei teatri di tutta Italia. Ma il suo bene più prezioso non fu certo la fama, né l'adorazione della gente. Furono le lettere di Francesco Baracca, pegno del suo eterno, unico amore.

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