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Chi era Davide Paitoni, l’uomo che ha sgozzato il figlio di 7 anni e poi si è suicidato in carcere

Si è suicidato in carcere Davide Paitoni, il 40enne accusato di aver sgozzato il figlio di 7 anni lo scorso gennaio.
A cura di Giorgia Venturini
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Si trovava in carcere a San Vittore a Milano dallo scorso gennaio. Per Davide Paitoni le manette erano scattate dopo aver ucciso il figlio di 7 anni e nascosto il corpo dentro a un armadio. Quello stesso giorno si è presentato sotto a casa della ex moglie e ha provato a ucciderla a coltellate. Qualche mese prima aveva cercato di fare lo stesso con un suo collega. Oggi martedì 12 luglio il 40enne si è suicidato nella sua cella, il giorno dopo che il giudice per udienza preliminare ha rigettato la richiesta di perizia psichiatrica.

Il tentato omicidio nei confronti di un collega

A poche ore dalla notizia del suicidio di Paitoni, si ripercorrono i suoi ultimi mesi. Le manette per lui erano scattate lo scorso novembre dopo aver tentato di uccidere un suo collega nell'azienda di Azzate, in provincia di Varese. Durante le indagini per lui era stata emessa un'ordinanza ai domiciliari, viveva nella casa con il padre. Domani mercoledì 13 luglio Paitoni avrebbe dovuto affrontare la discussione in abbreviato sul caso.

L'omicidio del piccolo Daniele

L'uomo era separato dalla moglie: i due erano in battaglia per l'affidamento del piccolo di 7 anni. Gli avvocati delle due parti avevano trovato un compromesso per le feste di Natale permettendo al 40enne di trascorrere Capodanno con il piccolo. Una decisione di cui non erano d'accordo i nonni materni: l'uomo era violento con la ex moglie anche durante il matrimonio. La donna tre anni prima lo aveva denunciato. La notte di Capodanno si era fidata, mai Paitoni aveva fatto del male al piccolo. Invece la sera del primo gennaio ha ucciso il figlio con una coltellata alla gola prima di rinchiuderlo in un armadio. L'uomo sul piccolo corpo aveva lasciato un messaggio per il padre con scritto "Mi dispiace, perdonami papà".

I problemi di droga

Poi si era presentato sotto casa dei suoceri Gazzada Schianno (Varese) e aveva accoltellato la donna più volte prima di darsi alla fuga. Fortunatamente le ferire erano state superficiali e la donna era sopravvissuta. Poi il 40enne si era dato alla fuga. In audio al padre aveva poi avvertito il padre: "Non aprire l'armadio". Le forze dell'ordine erano riuscito a fermarlo poche ore dopo. In macchina erano stati trovato un coltello e della cocaina. In passato infatti il 40enne aveva già fatto uso di droga e per guida in stato di ebrezza. Per lui si erano aperte le porte del carcere. Ora qui è stato trovato morto, la notizia oggi martedì 12 luglio.

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