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Caos tamponi a Milano e in Lombardia, il Pd attacca la Regione: “Riaprire immediatamente gli hub”

“È necessario riaprire gli hub per i tamponi, la cui chiusura è inspiegabile”: a dirlo a Fanpage.it è il consigliere regionale del Pd, Samuele Astuti, relativamente alle code chilometriche registrate a Milano e in Lombardia per effettuare i tamponi.
A cura di Ilaria Quattrone
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In tutta la Lombardia è caos tamponi: negli ultimi giorni, in particolare, si è assistito a un assalto alle farmacie, ai laboratori, alle cliniche e ai drive through. Code chilometriche, ore di attesa e disagi anche alla circolazione spesso con il rischio di non riuscire a sottoporsi ai test. Le richieste, che erano già aumentate con l'introduzione del Super green pass del 6 dicembre, hanno subito un'ulteriore impennata anche in vista delle imminenti feste natalizie e ovviamente a causa dell'aumento dei contagi dovuti alla variante Omicron. Tanti cittadini – ma anche i medici di base e l'Ordine dei medici – hanno lamentato una mancanza di organizzazione soprattutto considerato che sono trascorsi quasi due anni dall'inizio della pandemia da Covid-19. Una delle cause del caos di questi giorni, secondo il consigliere regionale del Partito democratico Samuele Astuti, è stata sicuramente la chiusura frettolosa degli hub per i tamponi: "Prima ne avevamo un numero significativo – spiega a Fanpage.it -. Erano di grandi dimensioni, si trovavano in tutte le province ed erano ben distribuiti. A un certo punto però Regione Lombardia ha deciso di chiuderli".

Astuti: Necessario riaprire gli hub per i tamponi

Una scelta che Astuti definisce "inspiegabile". Per questo motivo, il Partito democratico lombardo chiede che vengano immediatamente riaperti. La riapertura degli hub non è l'unica cosa che, secondo il Pd, Regione deve fare: "Un'altra è che tutta la capacità produttiva di fare e analizzare i tamponi venga coordinata da Regione. Anche perché quello che sta succedendo adesso, che è ancora più grave, è che molte persone non vanno a farsi il tampone, hanno i sintomi e sanno di essere positivi, ma hanno paura di entrare in una macchina infernale che non le libera più. In alcuni casi magari si auto-isolano, ma non sanno fino a quando devono farlo e non è detto che una volta che non presentano più i sintomi non siano contagiosi".

La richiesta di stabilire delle priorità per i tamponi

Secondo il consigliere Astuti, Regione Lombardia non ha coraggio di fare cabina di regia: "È necessario che ci sia un’assunzione di responsabilità e una strategia. Stiamo veramente attraversando una situazione di delirio. Inoltre gli esperti ci dicono che siamo ancora lontani dal picco e questo rende complicato il tutto". Oltre ai disagi legati alle lunghe code, rimane sempre quello relativo ai costi dei tamponi: "Noi abbiamo presentato mesi fa una mozione in cui chiedevamo a Regione di intervenire e regolamentare il prezzo dei tamponi. Regione – spiega Astuti – ha preferito tenersi buona qualche lobby, invece di fare un servizio ai lombardi". Come ribadito anche ieri in una nota stampa da Fabio Pizzul e Paola Bocci, capogruppo e consigliera regionali del Pd, sarebbe anche utile stabilire delle priorità per chi si è vaccinato: "In una situazione come questa, in una difficoltà oggettiva, chi ha fatto la scelta di non vaccinarsi – conclude Astuti – non può sottrarre tutta questa capacità a un sistema in difficoltà".

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