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Bufera sul torneo di calcio finanziato da Regione Lombardia: “È di un’associazione neofascista”

Polemica sul patrocinio e sul contributo in denaro offerto da Regione Lombardia a un torneo di calcetto organizzato a Monza dall’associazione Bran.co. “Fa capo a un gruppo neofascista. Dietro organizzazioni che apparentemente svolgono opera di solidarietà si nasconde la diffusione di disvalori”
A cura di Francesca Del Boca
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La locandina dell'evento organizzato per il domenica 21 maggio a Monza
La locandina dell'evento organizzato per il domenica 21 maggio a Monza

"A Lealtà Azione 2500 euro di denaro pubblico, agli studenti che protestano per il caro affitti solo insulti". È il post di denuncia del collettivo Memoria Antifascista, che attraverso un documento pubblicato sui social denuncia un contributo di 2.500 euro da parte di Regione Lombardia all'associazione Bran.Co – Branca Comunitaria, che fa capo al gruppo neofascista Lealtà Azione.

Nello specifico, un contributo destinato al torneo di calcetto "Un Goal per la Pace", che si terrà domenica 21 maggio a Monza: una manifestazione sportiva che già nei giorni scorsi ha raccolto diverse polemiche per il patrocinio che la stessa Regione Lombardia aveva concesso.

"L'estrema destra dietro gli eventi di beneficienza"

"Con la tecnica collaudata degli eventi di beneficenza il gruppo di estrema destra, i cui esponenti hanno precedenti penali e sfoggiano tatuaggi con simbologie che richiamano un triste passato, drenano soldi pubblici con l'appoggio dei loro amici della Lobby nera nelle istituzioni", il commento di Memoria Antifascista.

Le polemiche dei giorni scorsi

Sulla manifestazione sportiva, del resto, erano piovute le polemiche già nei giorni scorsi. Oltre al collettivo Memoria Antifascista, infatti, anche l'Anpi aveva chiesto a Regione di ritirare il patrocinio al torneo di calcetto per bambini.

"Dietro le organizzazioni che apparentemente svolgono opere di solidarietà e socializzazione, si nasconde spesso la diffusione dei disvalori del fascismo e del nazismo", l'appello dell'Associazione Nazionale dei Partigiani d'Italia. "Tali organizzazioni si ispirano a quanto di più distante si ritrovi nella Costituzione Italiana, nata dalla Resistenza e completamente antifascista. Chiediamo alla Regione di ripensare alla sua decisione di concedere il patrocinio".

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