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Bimbi ustionati all’asilo, indagata anche la coordinatrice: “Fuoco non era autorizzato”

Anche la coordinatrice dell’asilo dove cinque bimbi e tre adulti sono rimasti ustionati durante un’attività di orieentering, è stata iscritta nel registro degli indagati.
A cura di Ilaria Quattrone
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Anche la coordinatrice della scuola d'infanzia San Zeno di Osio Sopra (Bergamo) è stata iscritta nel registro degli indagati nell'inchiesta relativa all'esplosione di un incendio che ha causato ustioni sul corpo di tre adulti e cinque bambini. Gli inquirenti hanno infatti aperto un'indagine con l'accusa di lesioni colpose gravissime e accensioni ed esplosioni pericolose. Quello della coordinatrice, è il terzo nome. La donna – che è assistita dall'avvocato Emilio Gueli – è stata interrogata nella giornata di ieri, mercoledì 15 giugno, per tre ore e mezza dal pubblico ministero Silvia Marchina.

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La versione della coordinatrice e quella del padre

L'incidente si è verificato il 30 maggio scorso. La donna ha raccontato che l'attività di orienteering che stavano seguendo i bimbi della classe blu non prevedeva l'suo del fuoco e che quindi il braciere allestito per abbrustolire i dolcetti non era autorizzato. Dalla sua, il padre che ha versato il bioetanolo che ha poi provocato la fiammata e che è tra i tre indagati, sostiene di aver avvertito i responsabili che durante l'attività sarebbe stato acceso un fuoco. L'uomo, difeso dagli avvocati Simone Tangorra e Raffaella Galimberti, ha detto di aver portato la tanica di bioetanolo, le pietre e anche il pentolone.

Le parole della maestra

La coordinatrice ribadisce invece che l'accensione dei fuochi non era autorizzata: la maestra della classe blu, anche lei indagata, ha detto che il fuoco non era preventivato e che quando i papà hanno allestito il braciere pensava che le fiamme dovessero essere solo simboliche. Due dei cinque bimbi sono ancora ricoverati in gravi condizioni all'ospedale Buzzi di Milano e all'ospedale Niguarda.

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