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Bergamo, chiude ufficialmente l’ospedale in Fiera: una targa per ricordare la lotta al Covid-19

Il direttore generale dell’Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo ha riconsegnato le chiavi della Fiera all’amministratore unico di Bergamo Fiera Nuova spa e al presidente di Ente Fiera Promoberg. Da oggi dunque l’ospedale allestito in Fiera chiude ufficialmente e la struttura tornerà a ospitare manifestazioni fieristiche. Una targa ricorda però i lunghi mesi di lotta al Covid-19 che si sono vissuti nella struttura, fondamentale presidio nei momenti più duri della pandemia.
A cura di Francesco Loiacono
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La Fiera torna a ospitare manifestazioni fieristiche, i pazienti tornano ad essere curati all'interno degli ospedali. Ha il sapore della normalità la cerimonia che si è svolta oggi, martedì 31 agosto, presso la Fiera di Bergamo, che per 16 mesi è stato un ospedale e presidio sanitario di riferimento per tutto il territorio bergamasco e non solo per la lotta contro il Covid-19. Già da mesi l'ospedale non ospitava più alcun paziente: solo oggi, tuttavia, con la simbolica riconsegna delle chiavi all'amministratore unico di Bergamo Fiera Nuova spa Giuseppe Epinati e al presidente di Ente Fiera Promoberg Fabio Sannino si è ufficialmente chiusa, speriamo definitivamente, un'importante pagina di storia.

La Fiera già tra pochi giorni tornerà a ospitare eventi fieristici di primo piano: nello specifico la Fiera di Sant'Alessandro, tradizionale appuntamento legato all'agricoltura e alla zootecnia che si tiene a ridosso della festa del Santo patrono di Bergamo. Ciò che è stato in questi mesi, tuttavia, non poteva e non può essere dimenticato: e per questo motivo la cerimonia odierna, alla quale hanno partecipato il direttore generale dell'Azienda socio sanitaria territoriale Papa Giovanni XXIII Maria Beatrice Stasi, il prefetto di Bergamo Enrico Ricci e due dei tanti pazienti che qui sono stati curati, è stata l'occasione anche per scoprire una targa commemorativa che l'ospedale Papa Giovanni XXIII ha voluto donare alla Fiera: "Abbiamo voluto lasciare un segno tangibile di quello che questo luogo è stato e ha rappresentato nella lotta contro un nemico invisibile: un terzo presidio ospedaliero dell’Asst Papa Giovanni XXIII, perché nella fase più acuta della pandemia c’era la ricerca disperata di posti letto e i nostri due ospedali di San Giovanni Bianco e di Bergamo, nonostante l’enorme dimensioni di quest’ultimo, erano diventati praticamente ospedali covid – ha detto Maria Beatrice Stasi -. Erano i giorni in cui i pazienti gravi venivano inviati in Germania con aerei militari e alcuni trasferiti in altre regioni. Queste stesse mura, che oggi sostengono la nostra targa, per tanti mesi hanno ospitato operatori sanitari, tecnici e volontari, bergamaschi e provenienti da tante parti del mondo, arrivati a Bergamo per dare il proprio contributo prima nell’allestimento degli spazi, poi nella cura di centinaia di persone colpite dal virus e infine nella campagna vaccinale massiva".

L'ospedale in Fiera ha curato centinaia di pazienti ed è stato un hub vaccinale

Dal 6 aprile 2020 l'ospedale in Fiera, allestito grazie all'aiuto degli Alpini e di Emergency, ha curato nella prima ondata 120 pazienti in 49 giorni, poi ha visto passare circa duemila pazienti guariti dal virus e quindi nella seconda ondata ha nuovamente "ospitato" 125 pazienti, offrendo loro soprattutto cure in terapia intensiva. Negli ultimi mesi, infine, la Fiera è diventata un hub vaccinale per la campagna di immunizzazione contro il Covid-19: sono state effettuate somministrazioni fino allo scorso 1 agosto.

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